domenica 27 febbraio 2011

Ecco perché non possiamo non essere antiberlusconiani.

Oggi in Italia non si fa più politica. Non esistono le condizioni minime. Siamo all’emergenza. La ragione sta nell’uso improprio del modo di fare politica. In pratica, si spaccia per politica quella che è invece la difesa degli interessi personali del premier. Se aggiungiamo l’intervento a gamba tesa della Lega abbiamo un quadro completo di desolazione della politica italiana. L’elenco delle responsabilità è lunghissimo. Una delle ragioni, forse la più importante, è etica perché la classe politica che ci governa è assolutamente inadeguata su questo fronte. Quando si vedono molti parlamentari che si vendono per denaro o per ottenere la riconferma dal premier Berlusconi allora vuol dire che in questo modo di fare la politica c’è un tarlo che mina alle fondamenta il normale uso della dialettica parlamentare. Aggiungiamo poi le leggine ad hoc imposte da Berlusconi ai suoi parlamentari e la frittata è fatta. Un esempio per tutti. Il decreto “mille proroghe” approvato ieri in via definitiva, tra le tante cose sbagliate, ha permesso la sanatoria, pensate un po’ a quanto di più immorale si possa immaginare, della illegalità per le affissioni di manifesti elettorali abusivi. Più immorale di questa norma non può esistere nulla, a parte le prestazioni sessuali del premier con le minorenni che la magistratura contesta a Berlusconi. Non è così che noi intendiamo la politica, cioè la capacità di un sistema democratico di lavorare in Parlamento e nel paese per creare un sistema di leggi che possano permettere a un popolo di esaltare la parte migliore della società che esprime. Spiace che la Chiesa cattolica appoggi questo strano modo di intendere la politica, soprattutto nel campo dell’etica e della morale di cui dovrebbe essere maestra. Noi siamo semplicemente disgustati.

Nessun commento:

Support independent publishing: buy this book on Lulu.