domenica 9 giugno 2013

Bersani, chi fu costui?


Nell’incipit del capitolo VIII de I Promessi Sposi don Abbondio si pose la domanda: "Carneade! Chi era costui”? E’ probabile che fra un secolo qualche studioso si potrà porre l’analoga domanda: “Bersani! Chi fu costui”? La risposta dipende dalle qualità del soggetto. Carneade di Cirene fu un filosofo greco antico della corrente degli scettici. Se ci si ponesse la domanda su chi fu Togliatti la risposta è palese: fu “il Migliore”. Si può dire lo stesso per Bersani? No. Non si può. Mentre Togliatti fu un grande politico di razza, che aveva una grande preparazione, parlava almeno cinque lingue (il russo fu una di queste) e, soprattutto, aveva la rara capacità dell’autorevolezza, per Bersani si può dire esattamente il contrario. Eppure entrambi sono stati segretari nazionali del maggior partito della sinistra nonché capi indiscussi dei due partiti. Dopo che molta acqua sarà passata sotto i ponti Bersani sarà ricordato solo per essere stato il tenace assertore delle primarie e null’altro. Se lo è potuto permettere perché aveva il controllo completo del partito. In verità, sarà ricordato anche per un altro episodio. Lo si può vedere in una foto davanti a un bicchiere di birra in un anonimo bar della capitale mentre sta appuntando su alcuni fogli di carta il suo progetto di sconfitta alle elezioni più “imperdibili di tutti i tempi” del 2013. Quel giorno Bersani stava annotando la strategia di come perdere indecorosamente una elezione già vinta da anni. Pensate che nonostante abbia utilizzato il “porcellum” (col quale, com’è noto, si ha il controllo assoluto dei nomi degli eletti) è riuscito nella “difficile” opera di controllarne solo un terzo. La conclusione è che Bersani fu “il Mediocre”! Non ci sentiamo di dare di più a chi ha sprecato l’unica chance che avesse l’Italia per farla uscire dal caos nel quale l'ha portata Berlusconi. Chi è causa del suo mal pianga se stesso.

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