lunedì 24 giugno 2013

L'inammissibile storia della crisi italiana.


Da anni compaiono articoli e interviste a politici, giornalisti ed esperti professori universitari che dicono la loro sullo stato di salute del nostro paese e sulla crisi perenne in cui esso versa. Si va dalla urgenza di rifondare l'attuale democrazia alla necessità di dare una spolveratina ad alcune parti della Costituzione. Tutti attaccano l'attuale status dichiarando che solo la loro ricetta potrà cambiare le cose. Propongono, altresì, di cambiare qua e là il sistema elettorale e alcune norme di controllo dovute più allo scandalo dei rimborsi elettorali che a un vero e proprio progetto di riforma sul quale comunque non sono d’accordo su nulla. La verità è che questi soloni della politica sono "sordi che non vogliono sentire". Con tutta sincerità diciamo che il problema non è la struttura della nostra democrazia, né la vecchiezza della nostra Costituzione ma solo e soltanto gli uomini che la governano. Facciamo una provocazione. Se improvvisamente - lasciando le leggi così come sono oggi, desuete e inefficaci come dicono i dotti della politica - sostituissimo gli attuali 60 milioni di italiani con altrettanti 60 milioni di cittadini nord europei cambierebbe qualcosa nella vita sociale e politica dell’Italia? Diventeremmo in questo caso "competitivi"? Noi siamo convinti che si, cambierebbe molto, anzi cambierebbe moltissimo. Se poi la vogliamo dire tutta con questi italiani “nuovi di zecca” l’Italia diventerebbe in pochi anni un paese leader in Europa e un modello di popolo da imitare. Insomma, dopo pochi anni avremmo una società modello invidiatissima da tutti. Il fatto è che per diventare un vero paese civile l'Italia ha prima di tutto la necessità di avere concittadini civili, che non siano "furbetti del quartierino". In poche parole sono gli italiani che fanno diventare pessima l'Italia. Dunque, per favore, non facciamo gli ipocriti. L'Italia ha bisogno di farsi governare da persone oneste e competenti che sviluppino una politica eticamente inattaccabile. Il resto verrebbe come conseguenza di questa scelta. Noi crediamo che gli onesti non siano prerogativa di un partito o di uno schieramento. Ci sono onesti di sinistra, di destra e di centro. Così come ci sono disonesti di sinistra, di destra e di centro. Il fatto è che le percentuali di parlamentari che sono onesti e disonesti non sono 50% cadauno. No! Purtroppo sono pochi i primi e numerosi i secondi. Ecco perchè ci troviamo male. Basterebbe solo individuare quella piccola percentuale di onesti ed eleggere tra questi i 630 parlamentari della Camera e i 315 del Senato. Eleggerli, non nominarli. E tutto cambierebbe. A proposito, perchè non si è ancora dimezzato questo famoso migliaio di molto onorevoli Signori?

2 commenti:

piero paris ha detto...

Senatori e parlamentari, ne abbiamo troppi.
Bisogna dimezzarli e dimezzare gli stipendi di quelli che rimangono.
Bisogna inoltre eliminare le pensioni d'oro, mettendoci alla pari degli altri paesi europei.
Questi politici hanno ridotto il Bel Paese ad un popolo di lavoratori in nero, disperati e criminali.
- da CocoMind.com - La voce del dissenso

Giancarlo ha detto...

Leggo le dichiarazioni di Vendola che dice di vergognarsi di vivere in questo Paese, leggo che a Napoli in una sola notte vengono fermate e sequestrate più di cento auto perchè...sprovviste di assicurazione, seguo sul web l'intervento, davvero istruttivo, dell'On ? Razzi, punto interrogativo, sulla necessità di ammodernare la tratta ferroviaria Roma Pescara. Leggo, altresì, l'intervista che un certo Casaleggio, dal nome altisonante Gianroberto, rilascia per darci la sua ricetta sulla democrazia, rappresentativa, ed i suoi limiti attuali. Ecco ho elencato i vari motivi per i quali ho dubbi sulla effettiva possibilità che questo Paese ha, continuo a scrivere in maiuscolo, d'essere normale.

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