martedì 11 giugno 2013

Dopo la gioia segua il fare.



Il Pd ha vinto. Ne discendono due fatti. Primo. Il Pdl ha perduto ed esce sconfitto. Banale, ma a Roma è un fatto epocale. Secondo. Il Pd rischia tanto, perché il pienone di voti gli imporrà di non sbagliare. Guai se dovesse fallire. Guai se non realizzasse quel cambiamento-rinnovamento che tutti gli elettori si aspettano da Marino dopo la vittoria. Il Pdl ha perduto perché i suoi uomini si sono intestarditi nella politica della rivalsa. La vittoria nella passata legislatura ha trasformato i vincitori in "bruti vendicatori" producendo solo vendetta, rivincita personale e interessi di parte. Ricordiamo la prima decisione di Alemanno quando la sera stessa della vittoria alcune centinaia di attivisti, della cosiddetta destra-sociale, si sono presentati con in testa il nuovo Sindaco sulla scalinata del Campidoglio inneggiando, in modo sgradevole, ai “valori” della destra con il saluto fascista. Un errore grave di immagine e di sostanza. Quello fu il biglietto da visita di cinque anni di Amministrazione locale all’insegna del più colossale errore politico del Pdl romano. Il clientelismo, il nepotismo, l’interesse di gruppo e fatto più grave una visione aetica della politica amministrativa costituirono la base del vuoto di idee che hanno caratterizzato la Giunta Alemanno. A Marino consigliamo di non copiare lo sconfitto. Anzi. I cittadini di Roma vogliono e pretendono il cambiamento. Vogliono che il nuovo Sindaco risolva subito pochi problemi strategici. La macchina amministrativa si deve subito mettere in mostra per portare tutti i vigili in strada onde realizzare il controllo del traffico che è diventato insostenibile. Deve sostituire tutti i vertici delle ASL e delle Municipalizzate per fare in modo che la macchina burocratica comunale sia al servizio dei cittadini e non contro di essi. E deve essere implacabile contro i "furbetti del quartierino" che, purtroppo, a Roma abbondano. Il resto a seguire.

1 commento:

Giancarlo ha detto...

C'è qualcuno che l'ha già definita una vittoria di Pirro.
C'è qualcuno che piange sulla scomparsa di Berlusconi, lui si che sa portare gli elettori alle urne.
C'è qualcuno che grida ai quattro venti che le armate sono in movimento, partono da due Comuni di piccola taglia.
C'è qualcuno che anziche fare autocritica elenca le colpe degli altri, che lo sappiamo sono sempre i più colpevoli.
C'è qualcuno, cioè noi, che aspettiamo il ritorno ad una amministrazione seria e direi anche pulita ma questa è una aspettativa che , credo, tutti abbiamo.
C'è qualcuno che ha scritto al nuovo Sindaco per fargli gli auguri e per invitarlo ad ascoltare quello che gli viene detto, non dico tutti sappiamo che il nostro mondo è inquinato dai clientes, di antica memoria, ma delle lettere che vengono spedite per elencare piccoli, e grandi, disservizi. Dai vigili che lei, giustamente cita, alla pulizia urbane, ai marciapiedi rotti alle aree archeologiche , la nostra ricchezza, insomma riportare Roma a quello che è non a quello che invece è diventata.
Compito immane, gli ho scritto ma se lui ci mette la faccia lo potremo fare anche noi.

Support independent publishing: buy this book on Lulu.