lunedì 17 giugno 2013

Lo sprecone.


E’ più di tre mesi che va avanti la questione dell’inutilità della vittoria del M5S di Beppe Grillo. Il comico genovese aveva sbraitato tanto durante la campagna elettorale contro le politiche partitocratiche e aveva promesso il cambiamento. Si era impegnato dicendo che con il voto al suo movimento in Parlamento avrebbe fatto approvare molte leggi contro il sistema dei partiti e si sarebbe impegnato a modificare le leggi ad personam fatte approvare da Berlusconi. La possibilità l’ha avuta. Anzi, Bersani gliela ha proposta su un vassoio d’argento. Ma lui l’ha rifiutata. E fin qui possiamo capirlo. Quello che è incomprensibile è che ha obbligato i suoi avversari a mettersi d’accordo per formare il governo delle “larghe intese”, con il quale ha permesso che potessero fare quello che hanno sempre fatto! Come vogliamo chiamare questa strategia? Sprecona? Stupida? Autolesionista? Da minchioni? Ecco è da minchioni prendere quasi un terzo dei voti alle elezioni e poi metterli nel congelatore. E’ stato o non è stato uno spreco chiedere e ottenere nove milioni (no-ve-mi-li-o-ni) di voti e poi fare in modo che a governare siano gli altri? E poi, questa sceneggiata degli scontrini fiscali, della devozione al Capo, questa pretesa che i parlamentari grillini non possono decidere nulla ed essere considerati solo delle marionette, manovrate da lui e da un fantasma con i capelli lunghi entrambi esterni al Parlamento ha il sapore di una beffa. In sintesi: il beffardo Grillo spreca da minchione con molta stupidità e autolesionismo il desiderio di nove milioni di cittadini a cambiare politica. Se noi fossimo dei parlamentari grillini gli chiederemmo conto di questo suicidio non certo da intelligenti.

1 commento:

Giancarlo ha detto...

Bene il decreto del fare, recita il "grande politico" . Attenti gli assenti dovranno esibire la giustificazione chiosa l'altro grande rivoluzionario del "grande nord". Non accetto dichiarazioni o, peggio, prese di posizione che non siano in "linea" con il movimento, pena l'espulsione, tuona l'altro.
Già altre volte abbiamo avuto modo di dissertare , tra di noi, su questi personaggi.
Certo hanno tutto il diritto di dire la loro , lontano da noi chiudere loro la bocca, ma vorremmo, esigenza assurda la nostra, che gli stessi quando, appunto, aprono la bocca siano certi di avere il collegamento con il cervello, cosa di cui sinceramente dubito.
Vediamo, il primo dice , bene il decreto del fare, intestardendosi nella scelta dell'abolizione della famigerata IMU, ripeto famigerata, dimenticandosi, ad arte, che la stessa e il relativo aumento dell'iva è stato programmato durante il "suo"regno di Berlusconi.
Il grande nord, dichiara acqua calda i provvedimenti apportati dal governo, dimenticando che erano al governo , e lo sono nelle regioni del nord, con l'ex amico di cui sopra.
L'ultimo dei Moicani, quello che avrebbe potuto cambiare le cose, ma non avendo avuto il famoso 51 % , colpa nostra e della nostra incapacità a riconoscere il Messia quando lo abbiamo dvanti, oggi è costretto con il suo 25 % ad accettare la coabitazione, sporcando così la veste candida, o restare alla finestra a discutere di scontrini , la seconda è la cosa che riesce meglio in una assemblea di radicali talebani che attende sempre l'illuminazione.
Cantava Alberto Sordi, "mia cara Olimpia mettete in pompa che stò grillaccio del marchese sempre zompa..e come si diceva nelle vecchie osterie, quelle che non ci sono più.
Buonanotte ai suonatori.

Support independent publishing: buy this book on Lulu.