sabato 28 dicembre 2013

Il perenne duello tra idee di civiltà e regressione incivile.


Nella migliore tradizione della massima semplicità osserviamo che sui social network ci si imbatte quasi sempre in due tipologie di personaggi che scrivono i loro commenti. Da un lato persone che sanno scrivere, che usano la lingua italiana in forme apprezzabili e che dicono molte verità in maniera articolata e critica, giustificando le loro tesi. Dall’altro lato ci sono personaggi di tutt’altro spessore culturale che si cimentano con interventi da matita blu nella prosa e sono dichiaratamente razzisti nel contenuto. Questa gente usa un linguaggio primitivo infarcito di parolacce. A una attenta lettura si percepisce chiaramente che è totalmente incapace di articolare un minimo di spiegazione logica. In poche parole, si tratta di persone che non sono credibili. Il grave è che non lo capiscono. E sapete perché? Perché affrontano argomenti delicati in modo rozzo e fatto grave in modo esagerato. Un esempio? Eccolo. La Signora Cécile Kyenge, ‏attuale ministro dell'Integrazione del Governo Letta, il 26 Dicembre scorso in 65 caratteri (spazi esclusi) ha scritto su Twitter le seguenti tredici parole: «2014 verso una nuova cittadinanza: chi nasce e/o cresce in Italia è italiano!». Uno dei cento commenti di risposta contiene una parolaccia, un’offesa personale e il paragone della Signora con una specie animale. E’ chiaro che il bon ton non è un punto di forza di questo genere di commentatore. E come lui ce ne sono a decine che lo seguono efficacemente. Discriminare gli immigrati clandestini è comprensibile, perché ci sono norme di legge che vietano di dare la cittadinanza a questi soggetti. Ma che senso ha fare in modo disgustoso del razzismo pesante e persecutorio contro la ministra che è italiana e più in generale contro gli immigrati legali e i loro figli che nascono in Italia? A proposito della contrapposizione fra il desiderato ius soli e l'attuale ius sanguinis l’inadeguatezza delle tesi scelte da questi soggetti è palese. Il fatto grave è purtroppo che fanno vergognare gli altri italiani che credono nel valore di civiltà del confronto e che non meritano di leggere una prosa offensiva. Noi abbiamo letto il cinguettìo del ministro più volte, ammirandolo, non solo per l'efficacia della comunicazione ma soprattutto per l'importanza che queste parole portano nell’idea di cittadinanza più adeguata a una società come quella nella quale viviamo. Noi siamo dell’avviso che la vera cittadinanza non passa né per il colore della pelle, né per l’appartenenza a una o piuttosto un’altra religione. Noi siamo per una cittadinanza che veda la sua primazia sull’idea di valori, cultura, appartenenza e lingua. Un bambino che nasce e va a scuola in Italia, che parla italiano, che viene educato secondo i valori della nostra Costituzione è da preferire un milione di volte al balordo razzista e xenofobo di turno che ci fa vergognare per le sue piccole idee.

1 commento:

Giancarlo ha detto...

Ricordo, se non è una favola urbana, che quando i nazisti furono cacciati da Parigi si trovarono montagne di lettere anonime di denuncia, questo per dire che nella maggior parte dei casi, se non in assoluto su tutti, gli estensori delle lettere si nascondono dietro l'anonimato o dietro nomi di fantasia.
In un mio intevento ho definito questi, portatori di orecchie con una scatola vuota nel centro, quella che nella normalità dei casi contiene il cervello !
Lei, giustamente si sofferma sulle risposte che la Ministro riceve, la prego legga, se già non lo fatto, gli insulti che la studentessa di Bologna ha ricevuto per avere scritto , bestemmia per alcuni, che grazie alla sperimentazione lei oggi può vivere !
Ecco questo è il livello che i nostri "civili" concittadini raggiungono, non si può fare , come si dice di tutta l'erba un fascio, ma certo con questo si ha un'idea in quale tipo di campo cresce questa erba !
Nel Paese del "volemose bene" per dettato religioso, nel Paese dei mandolini, immagine ormai sfocata, in questo Paese ci sono individui che , nel segreto dell'anonimato, sono molto eroici.
Abbiamo molto da farci perdonare abbiamo anche molta arroganza ! Ma , da dove viene tutto questo ? Siamo stressati dai mille estremisti che dimostrano , ogni giorno, le loro ragioni, che forse, dico forse, sarebbero condivisibili ma che oggi non possono esserlo perchè le preoccupazioni quotidiane sono più impellenti.
Non passa giorno che non trovi proteste, per i forconi, per gli ammalati per gli immigrati. Non passa giorno che non ci sia la nuova sigla , leggi acronimo, di nuove e più fantasiose tasse, non passa programma televisivo dove non ti chiedano oboli dai due euro a 10 per ogni assistenza , dal bambino cieco alla mamma africana con il bambino denutrito ai malati di SLA alla sperimentazione con le staminali. Ieri hanno sepolto una povera ragazza, dico ciò per il rispetto che si deve alla sua condizione umana, il sacerdote che officiava ha parlato di condizione di emarginazione, dimenticando quanto la chiesa emargini con i fatti quelle persone.
Ecco cosa dobbiamo farci perdonare oltre all'arroganza, anche lì'ipocrisia.
Con questo auguro a tutti voi buone feste !

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