martedì 10 dicembre 2013

Terrorismo giuridico.


La delegittimazione dei politici italiani esiste, si manifesta in modo spesso eclatante ma non è generalizzabile. Ci sono però alcune isole più o meno importanti che meritano rispetto e considerazione. Non è difficile individuare questo piccolo arcipelago, frastagliato e variegato di serietà. Anzi è doveroso. Tutto dipende dal metro di valutazione adoperato. Qui desideriamo porre all'attenzione di chi ci legge il nostro metro di misura, che tiene conto del cosiddetto "terrorismo politico". Ma il discorso sarebbe lo stesso anche per quello religioso, calcistico, fondamentalista, ecc.. Partendo dal presupposto che il terrorismo è violenza, potremmo dire che chi è più violento è più terrorista e chi è più terrorista è più politicamente inaffidabile di un altro. Evidentemente qui stiamo parlando di violenza verbale, ovvero di furore ideologico e non di furia manesca o, peggio, omicida come purtroppo dimostrano alcuni fatti che si riferiscono ai Centri Sociali e al movimento NoTav. Ecco alcuni campioni che desidereremmo porre all'attenzione di chi legge. Grillo del M5S, Berlusconi di Forza Italia, Salvini della Lega, Storace della Destra, Vendola di Sel, Alfano di Ncd, Epifani e/o Letta del Pd, Monti di Scelta Civica e Altri. Vogliamo proporre una classifica della violenza verbale di questi soggetti politici. Siete d'accordo sull'ordine che abbiamo dato alla graduatoria, partendo dal più violento per finire al meno violento? Domanda: con quale criterio abbiamo ordinato una siffatta graduatoria? La risposta è semplice: utilizzando alcuni indicatori. Eccone alcuni: tono della voce e attitudine a urlare, parolacce, gesti volgari, abilità nel provocare, capacità vendicativa, insulti, uso di gogne mediatiche, ecc.. Abbiamo lasciato fuori la "qualità" peggiore, quella più sottile e pericolosa, tipica di poche menti intelligenti: il “terrorismo giuridico”. In Forza Italia eccellono la coppia Brunetta-Santanchè, sistematicamente sempre in azione con articoli minacciosi, interpellanze e richieste alle varie Autorità garanti in cui il minimo è una minaccia di informare l’opinione pubblica di qualche segreto dell’interessato, spesso legato al suo stipendio. Attenzione, la coppia è pericolosa non solo per quello che dice e per quello che fa, ma soprattutto per "come" lo dice. Entrambi usano il tono pacato ma provocatorio, sorridono e nel frattempo fanno affermazioni pesanti sull'interessato e, non ultimo, si permettono di fare proposte iperboliche con minacce velate da figure retoriche come la preterizione, l'antitesi, la similitudine, ecc.. Del M5S Grillo è il capo indiscusso, ma non scherzano neanche i suoi parlamentari e i navigatori del suo blog, con minacce e con una fraseologia al limite del terrorismo psicologico. Poi c’è la Lega con i vari Borghezio, Salvini & Company. Questi sono veramente bravi a muovere passioni, a esaltare i loro iscritti con insulti e oltraggi rivolti agli avversari. Via via che ci si sposta da una parte all’altra dell’elenco il vocabolario cambia e da un certo punto in poi vira nel lessico e nei toni come quando si passa dal colore giallo al viola fino ad arrivare a intonazioni che sono tipiche da intellettuali snob che adoperano un lessico da chierichetti (v. Monti). Chi è schierato sa che per Grillo si tratta dell’unica possibilità che l'ex-comico possiede per attirare i polli. Particolarmente efficace è attualmente la "tenaglia" Berlusconi-Grillo-Salvini che la fa da padrone soprattutto contro l'euro. Dalla battaglia contro la moneta comune a quella contro l’UE, dalla immigrazione al razzismo, dalla xenofobia ai valori cosiddetti "non negoziabili", ecc.. sono tutti e tre in azione. Solo per questo fatto meritano che tutte le persone intelligenti, i moderati, i riformatori e tutte le persone che non si riconoscono in questi mostri del terrorismo politico li combattano fino in fondo con l’arma del voto e dei principi di uno Stato liberale e democratico. Sono tutti e tre populisti, demagoghi e soprattutto hanno interessi personali. Il mostro partorito in questi ultimi anni ha un nome: si tratta del nuovo drago lanciafiamme a due teste che noi chiamiamo Grillusconi. E i draghi, si sa, sono animali che nelle favole sono stati sempre combattuti e vinti. Un’ultima osservazione. Ma che fine ha fatto il reato di vilipendio al Presidente della Repubblica da parte del "mezzo-drago" Grillo? Come mai non si trova un solo Pm che lo incrimini per questo reato? Misteri della magistratura.

3 commenti:

Giancarlo ha detto...

Forse perchè si ha paura di far apparire il calunniatore provocatore come martire, ricordiamo il teorema D'Alema quando rifiutò di presentare una legge contro il conflitto di interessi ?
Il fatto è che ormai nell'immaginario comune la Magistratura nel nostro Paese è "politicizzata" brutta parola che sottintende una sola cosa , quando il magistrato decide contro i miei interessi allora è per scelta "politica".
Certo alcuni di loro non hanno aiutato a cambiare questo luogo comune, eppure certe persone dimenticano che in altri paesi i magistrati vengono eletti sulla base di liste. Misteri !
Sarebbe educativo se vi fosse una azione, non certo verso e contro Grillo, lui è la punta dell 'iceberg della delegittimazione vi sono, come giustamente elenca, anche i vari Brunetta, Santanchè, Berlusconi, che in varia misura e subdolamente, mettono in discussione la Presidenza della Repubblica.
Ricordiamo però chi in anni passati eccelleva nell'incensare il picconatore, quale articolo della Costituzione lo consentiva ?

Giancarlo ha detto...

E' evidente caro Zeno, mi consenta la familiarità, che il suo corrispondente Antonio non la segue abbastanza. Infatti nel suo ultimo intervento le chiede per chi lei ha votato.

Zeno ha detto...

Per Renzi.

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