giovedì 20 febbraio 2014

Abusivismo e cafonaggine del “Grillo sparlante”.


Il Segretario del Pd Matteo Renzi ha incontrato ieri Beppe Grillo durante le consultazioni per la formazione del nuovo governo. Più che di un incontro istituzionale per discutere di programmi e di futuro governo si è trattato di uno show sgarbato e inutile dell'ex comico genovese. L'incontro è durato pochi minuti, il tempo di uno sconnessa e grossolana denigrazione in streaming che ha fatto vergognare tutti per la cafonaggine mostrata dal vecchio comico. Il comportamento del capo del M5S è stato letteralmente penoso. Un camionista si sarebbe comportato con maggiore garbo di lui e, soprattutto, sarebbe stato più efficace sul piano politico perché avrebbe sicuramente obiettato a Renzi idee e non inutili calunnie. Grillo non voleva andare all'incontro ma è stato costretto dai suoi iscritti. Ci è andato nel peggiore dei modi: impreparato, calunniando e mostrando il suo vero volto di grossolano inetto della politica. Anzi, c'è andato da abusivo, come Berlusconi, perchè entrambi condannati con sentenza definitiva. Non avrebbero dovuto essere lì. Emerge purtroppo quello che questi mesi hanno tante volte confermato, e cioè che la limitatezza propositiva di Grillo e la sua sterile aggressività non sono armi della politica ma conseguenze dei suoi cupi rancori. Sa criticare e basta. Ieri, tutto sembrava tranne che il capo di un partito che va all'incontro decisivo per discutere di politica. Beppe Grillo rappresenta il peggio di chi è incapace di proporre leggi, di chi non vuole confrontarsi democraticamente, di chi non desidera cambiare il paese. D'altronde lo ha detto lui stesso: "io un democratico? No, non lo sono". Abbiamo assistito alla recita di un uomo che si esprime in modo improduttivo, mostra un vuoto propositivo di idee, che sa solo dire frasi sconnesse e senza senso come "non sei credibile", "nonostante la tua giovane età sei un vecchio", “ti do un minuto per parlare” e cose disonorevolmente simili. Insomma, ha fatto una figuraccia che entrerà nella storia parlamentare italiana come modello negativo di comportamento. I giornali si stanno scontrando su chi ha vinto tra i due. Il dibattito così proposto è falso perché non c'è stato confronto. Renzi voleva parlare e Grillo non lo ha lasciato parlare. E comunque tra due soggetti in cui uno si rifiuta di discutere con l'altro non ci può essere confronto. L'asimmetria è evidente. E' chiaro che l’intollerante Grillo è in difficoltà. Lui sa che Renzi può togliergli i voti di protesta che ha preso alle ultime elezioni e, quindi, è costretto ad alzare i toni dello scontro. Aggiungiamo che ha una concezione del confronto autoritaria, volgare, inadeguata, in grado di trasformarsi da “grillo parlante” a “fascista sparlante” per essersi comportato come si comporta il bullo di turno al bar sport che parla di calcio. Spiace che milioni di italiani siano caduti nella trappola del comico. Lo avevano votato in tanti perché credevano che avrebbe fatto di tutto per proporre la modifica del paese, per concretizzare il cambiamento e per stimolare o, meglio, per incalzare il futuro Premier a cambiare veramente l'Italia, per renderla più equa, più vicina ai deboli, ai disoccupati e suggerire politiche per l’impiego e la crescita. Invece, nulla di tutto questo. E' stato di una sterilità stupefacente. Ci è apparso in difficoltà quasi fosse un abusivo della politica, rancoroso, incapace di proporre un minimo di menù programmatico. La sua gente alla fine si ritrova come prima e peggio di prima. I suoi sostenitori sono stati presi in giro da un volgare pifferaio, delusi per la inutilità del proprio voto che avrebbe dovuto cambiare il mondo ma che alla fine ha premiato l’ostinazione inservibile di un vecchio rancoroso capace solo di rifilare mediocri spettacoli da comico finto movimentista di periferia. Diciamo la verità: milioni di italiani votandolo hanno sprecato l'unico gioiello di valore che era loro rimasto: il voto. Ma a volere essere severi con questi milioni di italiani che hanno sprecato un’occasione irripetibile c’è da dire che lo hanno voluto loro. Chi sbaglia paga e chi è causa del suo mal pianga se stesso. E stanno pagando con l’autoesclusione dal cambiamento. Un vero peccato.

2 commenti:

Giancarlo ha detto...

Dicesi dialogo quando due o più persone discutono, anche animatamente tra loro, dicesi monologo quando una persona recita una parte davanti ad un pubblico di ascoltatori, volontari o meno.
Dicesi incontro volontario, quando le parti si incontrano , appunto volontariamente, per discutere, ripeto anche animatamente, dicesi incontro forzato quando una delle parti, e perchè no anche tutte e due, si incontrano perchè forzate da volontà esterne, come nel caso in questione.
Dal cosidetto incontro si possono estrarre due , o più considerazioni, una assolutamente condivisibile, quando dichiara che due pregiudicati sono stati invitati , più o meno, per discutere di cose pubbliche, l'uno addirittura espulso dal Senato.
Prima considerazione, non può essere il soggetto istituzionale, anche se lo avrei apprezzato, ad escludere i due pregiudicati essi sono espressione di cittadini che non hanno a cuore, o almeno, non sanno cosa sia la pubblica "decenza"
La seconda, considerazione , il comico ha una alta considerazione di se stesso è innamorato del piccolo, o grande, a scelta , potere che gli viene dall'aver ricevuto , non lui ma il suo cosidetto movimento 9 miloni di voti, la sindrome della potenza è evidente, non lascia spazio agli altrui ragionamenti , peggi se fate attenzione è ripetitivo riporta nei suoi logorroici discorsi gli stessi argomenti ribaltandoli a piacere. Questo dimostra la pochezza delle ragioni mentre al contrario dimostra la arroganza, al momento circoscritta nei rapporti con gli altri, giornalisti uomini politici ed altro.
Come già detto , più e più volte, non ci sono statute che non possono essere abbattute, se il signore in questione, è su quel piedistallo le ragione sono molte , una in assoluto è la deficienza, dei suoi avversari, politici, l'altra è la base, di antistato , sempre presente nella nostra società. Come spiegare altrimenti la meteora Lega al nord ?
Abbiamo ieri, tutti noi, assistito al delirio di potenza, di un soggetto che , passato dalle tavole del palcoscenico si è trovato nelle stanze del Parlamento, le sue idee, quando le ha avute sono quelle che ha espresso ovvero il niente rivestito di contumelie, mi sono meravigliato dai giornlaisti che avrebbero dovuto, questi si che potevano, andarsene via dopo essere stati insultati.
Al novello Cola di Rienzo costretto dalla sua base a recarsi all'incontro con l'odiato nemico quella era ed è stata l'unica via di uscita, sinceramente poca cosa e sopratutto molto deprimente. Ai suoi , cosidetti, elettori ed eletti non resta che o restare nel limbo dei protestatari o indossare l'abito dei riformatori, ma se lui non viene scaricato poco ci sarà da fare !
La rete, la famosa rete, ne prenda atto , il suo voto non è servito a niente perchè l'incontro mal voluto è stato scientemente mal sopportato e ben affossato, imparate gente a me nessuno può obbligarmi a fare quello che non voglio.

Anonimo ha detto...

Il MEDIO EVO ITALIANO
Nel terzo millennio gli analfabeti Hanno lasciato le decisioni ai giovani istruiti
Con risultati catastrofici Per se stessi e per chi ha creduto in loro.
Basterebbe prendere ad esempio tutti gli sbagli del passato E porvi rimedio.
Ricordatevi che senza sacrifici affonderete sempre di più nel baratro
Creato dalla classe dominante che confida nella vostra apatia
Svegliatevi dimostrando che avete gli attributi per lottare
Per un futuro più giusto per tutti.
PS LE STAGIONI DELLA VITA
Le stagioni della vita passano in fretta
i sogni di gioventù come le foglie cadono nello scrigno dei ricordi
il tempo passa Ti ritrovi vecchio con i tuoi ricordi
I SOGNI si destano apri lo scrigno e ti accorgi che e vuoto
Come le foglie d’autunno il vento li a portati con se
SOGNI Fantasie di gioventù che la realtà della vita ha ucciso. VITTORIO

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