domenica 23 febbraio 2014

La Grande Maleducazione.


Il film La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino concorre tra pochi giorni al premio Oscar per il miglior film straniero. Il film del passaggio della campanella a palazzo Chigi per le consegne tra Enrico Letta premier uscente e Matteo Renzi nuovo premier, invece, potrà al massimo concorrere per il premio del più grande sgarbato Presidente del Consiglio uscente. Enrico Letta certamente ha battuto tutti. Freddezza, stizza, risentimento, forse anche rancore, hanno caratterizzato il suo gesto gelido della consegna della campanella a Renzi. Quel gesto, durato al massimo una frazione di secondo, peserà come un macigno sulla sua reputazione futura. Peggio di come si è comportato non avrebbe potuto. Possiamo dire che ha mostrato un volto che non conoscevamo, forse il suo vero volto, quello che aveva furbescamente nascosto nei mesi passati a palazzo Chigi. Brutta storia questa. I confronti precedenti sono poi tutti a suo sfavore. I cambi “Monti-Letta”, quello “Berlusconi-Monti”, l’altro “Prodi-Berlusconi” e addirittura quello tra “Prodi e D’Alema” hanno sempre fatto vedere il premier uscente che consegna la campanella all’altro in modo sorridente, col volto disteso, augurale, oseremmo dire amabile. Nulla a che vedere con la maleducazione di Enrico Letta che non ha guardato nemmeno un secondo in faccia il suo “avversario” Matteo Renzi. Se le cose stanno così siamo contenti che l’ex Presidente del Consiglio uscente sia stato licenziato in tronco. Si fa così con gli scortesi. Cosa gli sarebbe costato essere sorridente e magari ironico? Nulla. Dunque, dobbiamo pensare che Renzi avesse ragione quando lo incalzava di “fare qualcosa” per il paese, di far uscire il governo dalla paralisi e produrre cambiamenti efficaci. Letta non ha voluto fare nulla, nonostante Renzi lo avesse più di una volta ammonito che con lui alla segreteria del Pd il governo “o faceva o andava a casa”. Chi è causa del suo mal pianga se stesso. Adesso nessun ricorderà Enrico Letta se non per la sua maniera indelicata e sgarbata del saluto finale. Peccato.

2 commenti:

Giancarlo ha detto...

E' vero...purtoppo, è mancato quell' applomb che non avrebbe tolto nulla ma anzi avrebbe dato quello che chiamo il valore aggiunto.
Nulla vieta d'essere amareggiato, eppure come lei stesso scrive preavvisi vi erano stati, forse quello che è mancato è stata la determinazione o forse ha prevalso il tatticismo.
In un mio post, su altra pagina, ho parlato di Quinto Fabio Massimo, grande stratega Romano soprannominato il temporeggiatore. Lui non sconfisse Annibale lo costrinse a fermarsi ma la vittoria totale fu un'altro a conquistarla. SE avesse continuato lui la guerra ? Non sappiamo se e come sarebbe finita, sappiamo che lui potè solo fermarlo non sconfiggerlo. Purchè siano onorevoli, onore ai vinti.

attilio cece ha detto...

non mi aspettavo nulla di più da un omiciattolo come letta/pinocchio

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