domenica 22 maggio 2005


Recessione, crisi e spese inutili.

Siamo andati a far visita a un amico. Ci aspettava con la moglie. Abbiamo trascorso un piacevole pomeriggio, allietati da una gradevole tazza di the con degli squisiti pasticcini secchi. Casualmente siamo venuti a sapere che quel giorno, nell’ufficio della moglie, dei tecnici avevano installato una dozzina di personal computer di ultima generazione, costosi e piacevoli da vedere. Schermi piatti, immagini nitidi, mouse all’ultima moda, superfici degli schermi estese, unità centrali molto potenti. Insomma, una piacevole sorpresa che il capoufficio aveva fatto loro. Questo il fatto. E passiamo alle opinioni. Dunque, a Roma, in un anonimo ufficio di un ministero, probabilmente in un ufficio inutile, di quelli che non producono né servizi, né attività in grado di portare benefici all’Amministrazione, ma che esiste solo perché è autoreferenziale, le impiegate scoprono, con sorpresa, di avere ricevuto in regalo la sostituzione del loro parco computer, senza che se ne fosse avvertita l’esigenza. In altre parole, qualche irresponsabile dirigente ha acconsentito a far spendere del denaro all’Amministrazione, senza che ve ne fosse la necessità. Ecco un esempio di come, al giorno d’oggi, in Italia, si fanno spese inutili e improduttive. Una Amministrazione elefantiaca, quasi sempre inefficace e inefficiente, che non produce alcunché di valido e utile alla collettività ma che esiste solo in funzione di se stessa per giustificare lo stipendio dei propri impiegati, sta alla base della sconfitta che riguarda la produttività del pubblico impiego. Tecnologia sprecata che avrebbe potuto servire in un altro ufficio per svolgere una attività decisamente più importante. Ne esistono molti di questi uffici nel paese. Ospedali e scuole sono due ottimi esempi di come si possono e si devono spendere i soldi pubblici in maniera produttiva, per cose utili. In un ambiente scolastico gli studenti, non in possesso di laboratori attrezzati, avrebbero potuto utilizzare molto più produttivamente i soldi spesi per acquistare gli inutili computer dell’anonimo ufficio. I soldi della collettività potevano essere spesi per acquistare programmi e accesso a internet per apprendere meglio e per imparare con maggiore efficacia i programmi previsti dai loro curricoli. E invece no. Quel dirigente sprecone e non all’altezza, ha provveduto a far spendere inutilmente del denaro che avrebbe potuto avere una destinazione migliore. Con questa macchina statale che è un carrozzone di sprechi, ricordiamocelo, non andremo da nessuna parte. Anzi. Regrediremo, come il PIL di questo paese, diventando più poveri di ieri. Ahi! Povera Italia.

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