mercoledì 31 agosto 2005


Parole magiche.

Gabriel Garcia Marquez si è ritirato dalla vita pubblica per ragioni di salute (cancro linfatico) e sembra che le sue condizioni si stiano aggravando. Ha inviato una lettera d'addio ai suoi amici, che grazie a Internet si sta diffondendo. Eccone uno stralcio.
«A un bambino gli darei le ali, ma lascerei che da solo imparasse a volare. Ai vecchi insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia, ma con l'oblio. Tante cose ho imparato da voi uomini... Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità risiede nella forza di risalire la scarpata. Ho imparato che quando un neonato stringe con il suo piccolo pugno, per la prima volta, il dito del padre, lo racchiude per sempre. Ho imparato che un uomo ha diritto a guardarne un altro dall'alto solo per aiutarlo ad alzarsi. Sono tante le cose che ho potuto apprendere da voi, ma in verità a molto non avrebbero a servire, perchè quando mi metterete dentro quella borsa, infelicemente starà morendo. Di sempre ciò che senti e fai ciò che pensi. Se sapessi che oggi sarà l'ultimo giorno in cui ti vedrà dormire, ti abbraccerei forte e pregherei il Signore affinchè possa essere il guardiano della tua anima. Se sapessi che questa è l'ultima volta che ti vedo uscire dalla porta, ti abbraccerei, ti bacerei, e ti richiamerei per dartene ancora. Se sapessi che questa è l'ultima volta che ascolterò la tua voce, registrerei ogni tua parola per poterla riascoltare una ed un'altra volta all'infinito. Se sapessi che questi sono gli ultimi minuti in cui ti vedo ti direi "ti amo" senza assumere, scioccamente, che lo sai di già. Sempre c'è un domani e la vita ci da un'altra opportunità per fare bene le cose, ma se sbaglio e oggi è tutto ciò che mi resta, mi piacerebbe dirti che ti voglio bene, e che mai ti dimenticherò. Il domani non è assicurato a nessuno, giovane o vecchio. Oggi può essere l'ultimo giorno che vedi coloro che ami. Perciò non aspettare più, fallo oggi, perchè se il domani non dovesse mai arrivare, sicuramente lamenterai il giorno che non hai preso tempo per un sorriso, un abbraccio, un bacio, e che sarai stato troppo occupato per concederti un ultimo desiderio. Mantieni coloro che ami vicini a te, dai loro l'orecchio quando ne hai bisogno, amali e trattali bene, prenditi tempo per dirgli "mi dispiace", "perdonami", "per piacere", "grazie" e tutte le parole d'amore che conosci. Nessuno ti ricorderà per i tuoi pensieri segreti. Chiedi al Signore la forza e la saggezza per saperli esprimere; e dimostra ai tuoi amici quanto t'importano».

Noi abbiamo letto con estremo interesse ed empatia il testamento che questo grande uomo rivolge a tutta l'umanità. Un addio accorato e nello stesso tempo sereno, proprio di chi affronta con coraggio i colpi avversi della vita, anche quando la scalata appare difficile. Altre due considerazioni. Bisogna sapersi mettere in gioco quando qualcuno cambia le regole, ricordare che la vita offre sempre un'altra possibilità forse, per riuscire a fare meglio quelle attività che attendono proprio il nostro contributo per essere svolte egregiamente. Infine, l'impegno che ognuno di noi dovrebbe assumere nella conoscenza di un nuovo linguaggio, quello dell'amore, un linguaggio universale. Può trascorrere molto tempo prima di apprenderlo, ma, non bisogna demordere di fronte ai primi tentativi, specie, se mal riusciti. Ad ognuno è dato replicare X volte, tante quante sono necessarie per apprendere i vocaboli più significativi. Non è importante conoscerli proprio tutti, quanto piuttosto pronunciarli con lo slancio emotivo che richiedono. Sono parole magiche capaci di sanare anche i cuori più malconci. Ricordiamo anche : "Grazie, per favore, mi dispiace, perdonami, etc.". Non preoccupiamoci del domani, viviamo nel presente, nel rispetto degli altri, ma, difendendo anche quello che meritiamo, sempre con la coscienza della nostra intelligenza e forza interiore.

Zena

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