lunedì 22 dicembre 2008

Conferenze di fine anno e solite litanie berlusconiane: la lagna continua.

Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi conclude l’anno con la solita conferenza stampa, esaltando le sue scelte politiche ed esponendo i problemi che intenderà affrontare nel prossimo anno. Accanto a cose giuste, sulle quali concordiamo, come per esempio il ritorno al nucleare, la costruzione di grandi opere come la Tav, i degassificatori e i termovalorizzatori di ultima generazione ci sono anche cose sbagliate. Sbagliatissime. Desidereremmo mettere in evidenza due soli motivi di dissenso che ci vedono su fronti contrapposti: lui dalla parte di un ipergarantismo pro-mascalzoni e noi dall’altra che critichiamo i suoi eccessi nell’aiutare chi delinque.
Le intercettazioni telefoniche della magistratura. Berlusconi vuole restringerle mortalmente. Tutti, escluso mafia e terrorismo. Noi vorremmo allargarle a tutti i reati di carattere etico. In mezzo i magistrati che vorrebbero mantenerle come sono per avere l’unico canale di informazioni su chi delinque. E’ noto che la polizia italiana, senza le intercettazioni telefoniche, ha una statistica del 93% di casi insoluti! Berlusconi con la scusa del garantismo abbonda nei condoni e nelle diminuzioni di pena, noi vorremmo aumentare le pene e, soprattutto, vorremmo che le pene fossero certe nella loro espiazione. L’espiazione della pena non deve essere intesa come una vendetta dello Stato ma come una rieducazione del reo. Dunque, niente sconti. Conoscendo l’indole italica all’imbroglio, soprattutto nella pubblica amministrazione (non c’è un solo italiano contrario a questa idea), ci sarebbe da rabbrividire se egli riuscisse nel suo intento di smorzarne l’intensità. In ogni caso, questo tema è un tema etico sul quale dissentiamo totalmente e ci pone nella condizione di essere risolutamente contrari a questo suo disegno politico cinico e sprezzante a difesa degli imbroglioni. L’allarme lo ha dato il Presidente della Commissione Giustizia della Camera, avv. Giulia Bongiorno della maggioranza, che ha riconosciuto ostile alla giustizia l’idea di Berlusconi di vietare le intercettazioni nei reati della P.A. L’alternativa, che piace tanto al Berlusconi impudente, sarebbe quella di garantire tutti e tutto con la scusa del garantismo. Ci piace riportare un semplice esempio dell’avv. Bongiorno per far comprendere quanto sia pericoloso il Berlusconi ipergarantista. “Se non ti devi nemmeno più alzare per consumare un reato sei oggettivamente agevolato nel commetterlo”. Capito bene la lezione? “La lingua batte dove il dente duole” dice un famoso proverbio, che qui calza perfettamente.
La riforma dell’ordinamento giudiziario. Berlusconi vuole togliere l’obbligatorietà dell’azione penale noi vorremmo lasciarla inalterata. Lui vuole imbavagliare i pubblici ministeri noi vogliamo confermare l’autonomia che la Costituzione riconosce loro. Se Berlusconi fosse un politico avveduto non chiederebbe l’asservimento del pm al potere esecutivo, ma chiederebbe, ed otterrebbe, di eliminare le distorsioni che hanno caratterizzato alcuni interventi dei magistrati in certe indagini. Queste si, ma pubblici ministeri al servizio dell’esecutivo sarebbe semplicemente scandaloso il solo immaginarlo.

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