sabato 20 dicembre 2008

Leggi fasciste sulla discriminazione razziale antiebraica e vergogna nazionale.

In questi giorni i media stanno parlando molto delle leggi razziali che il regime fascista promulgò alla fine degli anni ’30 contro i cittadini italiani di origine ebraica. Noi abbiamo letto questi testi legislativi. C’è da rimanere allibiti dalla prosa e dal lessico xenofobo e razzista contenuti in questo corpus giuridico. Abbiamo deciso pertanto di scrivere un post per esprimere tutta la nostra indignazione per il contenuto di queste leggi e proporre qualche riflessione critica sui fatti. Le leggi sono otto. Si va dal «manifesto sulla purezza della razza Italiana» del 14 luglio 1938 al «Regio Decreto sulla disciplina dell'esercizio delle professioni da parte di cittadini di razza Ebraica» che è l’ultimo. Ne prendiamo uno solo, il terzo, e lo commenteremo alla nostra maniera soppesandolo nel significato che il fascismo intese dare alla nazione come messaggio contro l’ebraismo. Si tratta del "Regio Decreto Legge 5 settembre 1938 – XVI n.1390" recante "Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista". Questo il titolo pomposo e intimidatorio che è stato scelto dallo staff giuridico del Ministero degli Interni fascista del tempo. Il R.D. è stato promulgato dal Re Vittorio Emanuele III e Imperatore d’Etiopia. Perbacco. A quei tempi i titoli valevano. E si pretendeva che venissero riportati per intero. Vittorio Emanuele III Imperatore d’Etiopia. Oggi farebbe ridere chiamarsi in questo modo, ma a quei tempi, sotto le mentite spoglie della serietà e della responsabilità, si spacciarono per Imperatori, Re e Maestà individui mediocri che oggi non sarebbero in grado di lavorare nemmeno al catasto. Ma allora non fu così. Dunque, dicevamo che il R.D. è datato 5 settembre ’38, cioè proprio qualche settimana prima che iniziassero le lezioni dell’anno scolastico 1938-39 in tutto il Regno. Fu una doccia fredda per migliaia di studenti, di professori e delle loro famiglie di cultura e religione ebraica. Mentre per le pance piene fasciste, con orologio e catenella al panciotto, fu un piacere sadico leggere che erano entrate in vigore le leggi razziste per la difesa della razza. Due modi molto differenti di interpretare la mascalzonata. Immaginate quanti studenti, giovani e fanciulle, si stavano preparando con entusiasmo e piacere a sedersi con i loro coetanei sui banchi di scuola. Immaginate per un istante la loro delusione quanto i loro genitori li informarono che non potevano più andare a scuola. Se non è mascalzonata questa, cos’è una mascalzonata? In ogni caso si trattò di un autentico calvario. Nessuna autorità politica e religiosa manifestò ufficialmente una opposizione a questo provvedimento miserabile e indegno. Il titolo del Regio Decreto continua elencando di seguito i destinatari e le motivazioni. Si parla di “provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista”. Capito? Si trattava di una "misura prudenziale" per permettere alla razza italiana di non essere contaminata da quella ebraica. Ma quale razza? Quella italiana? Oppure quella fascista? Oppure ancora quella italiana e fascista. Ma gli italiani non erano tutti brava gente? Come hanno potuto fare questo? Ma non si era tutti “fratelli d’Italia”? E se la difesa era della razza italiana, vuol dire che ai corretti e irreprensibili cittadini ebraici si preferivano criminali, briganti, ladri e stupratori di professione. Meglio loro che gli ebrei. E’ così? Si o no? In verità il provvedimento ha a che vedere con la scuola fascista, da tutelare dalla cattiva compagnia ebraica, in modo tale da mantenerla pura. Ah se avessero saputo che oggi, a quasi 70 anni di differenza, nell’era della globalizzazione, il nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America sarebbe stato un uomo di colore chissà come l’avrebbero presa. Certo oggi, la multiculturalità e la tolleranza tra le diverse etnie non fanno più notizia, ma allora sarebbe stato un fatto inaccettabile. Meno male che oggi non si può più pensare in quella maniera, rozza e brutale, e il fatto che si può vivere tutti insieme, nella stessa nazione, bianchi, neri, gialli, cattolici, ebrei, musulmani, etc è un fatto straordinario. Non è vero? Ma ritorniamo alle leggi razziali fasciste. Dunque era impellente mantenere pura la razza italiana e fascista. Ma da che cosa? Cosa c’è di più puro di un ragazzino di qualunque nazionalità che va a scuola per imparare, per giocare, per socializzare? Cos’è che c’è di più innocente? Continuiamo. Il secondo comma dello stesso R.D. dice che “Ritenuta la necessità assoluta e urgente di dettare disposizioni per la difesa della razza….”. Avete inteso bene? I quattro firmatari, cioè Sua “Altezza” il Re, il Duce, il Ministro dell’Interno e quello della Pubblica Istruzione, nei primi di settembre del ‘38, ritennero il provvedimento di una “necessità assoluta e urgente”! Capperi. E di grazia in cosa consisteva l’urgenza? Per caso i buoi stavano scappando dalla stalla? Oppure dei pericolosi sovversivi stavano attaccando lo Stato fascista con azioni di terrorismo? Ma va là! Tre parole, tre bugie, tre strumentalizzazioni che fanno capire il grado di falsità, di cinismo e di determinazione del regime fascista in questo campo. Forte con i deboli e debole con i forti, vero camerati? Dov’era questa necessità? In che cosa consisteva? Per giunta “assoluta”, cioè perentoria e incondizionata, massima, perché non se ne poteva fare a meno. Ma la più grande falsità fu l’uso dell’aggettivo qualificativo “urgente”! Escludere gli ebrei espellendoli dalla scuola fu considerato dai quattro urgente. Perché urgente? I fanciulli ebrei avevano forse un pericoloso virus con il quale potevano contagiare i loro puliti e lindi cameratucci fascisti, integerrimi e patrioti? Molto probabilmente fu al contrario. E cioè, che gli sporchi e i pidocchiosi furono proprio gli italiani e non gli ebrei. E allora perché il provvedimento fu considerato urgente? Lo diciamo noi perché. L’urgenza dipese dal fatto che si doveva far vedere all’alleato tedesco che anche l’Italia fascista brillava per gli stessi comportamenti discriminatori e vessatori nei confronti della popolazione ebraica. Insomma, era voluto per piaggeria, per servilismo, per imitazione. Salvo poi successivamente fare una specie di marcia indietro, perché o mancavano gli insegnanti o perché le classi erano incomplete nel numero degli alunni. Ma al Duce interessava il biglietto da visita per Berlino e nient’altro. Il fatto vero è che il R.D. era illegittimo anche dal punto di vista formale perché non vi erano i presupposti di urgenza e, soprattutto, perchè ledeva i diritti fondamentali dei cittadini. Altro che. E la Chiesa cattolica fece a questo proposito un rumoroso silenzio. Vero? Continuiamo. “…non potranno essere ammesse persone di razza ebraica … e non potranno iscriversi alunni di razza ebraica”. Di nuovo con la razza, di nuovo a sottolineare con l’offesa l’appartenenza dispregiativa alla razza ebraica che era sinonimo di male. Non si disse che gli ebrei erano coloro che avevano ucciso Gesù? E che quindi erano il diavolo? Ma l’emarginazione dei più deboli non era contraria al Vangelo? E l’Italia non era "straordinariamente" cattolica tutta? E se si perché allora non si protestò? E’ quello che si è chiesto il Presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini l’altro giorno. Possibile che dopo la pubblicazione del decreto, durante le decine di migliaia di omelie da Bolzano a Palermo nelle diecimila e più chiese cattoliche del Regno nessun sacerdote, vescovo, cardinale abbia sentito l’esigenza di criticare il provvedimento, o quanto meno di dire una parola di sostegno alla sfortunata comunità ebraica? Ma il capolavoro di preziosa sintassi degli estensori giuridici venne conseguito con l’art.6 nel quale si diceva che “Agli effetti del presente R.D. è considerato di razza ebraica colui che è nato da entrambi i genitori ebraici, anche se qualcuno di loro professa religione diversa da quella ebraica”. Capito tutto? Dunque, in questo articolo è presente addirittura la definizione di ebreo come si fa nei testi di geometria razionale quando si elencano prima gli assiomi e poi si fanno le dimostrazioni applicando il metodo deduttivo. E’ vero ebreo e, dunque, deve essere espulso dalla scuola, colui che ha entrambi i genitori ebrei. Se ne deduce che chi aveva solo un genitore di razza ebraica era un fortunato e la passava liscia non subendo la discriminazione che invece subivano gli altri. Perché? Perché naturalmente nelle sue vene scorreva anche sangue italiano, che lavava e purificava. Dunque, guai a coloro i quali erano puri ebrei: avrebbero pagato cara questa loro origine e colpa. Capito? Il R.D. è un capolavoro di razzismo "colto ed educato", che giustificava le ragioni senza abbassarsi a spiegare troppo. Ci viene in mente un’altra osservazione. Chi legge oggi, con mente fredda, il R.D. senza lasciarsi prendere dall’emotività rimane sbalordito dalla prosa anche per un altro motivo. E cioè che la lettura è scorrevole e attualissima. Sembra di leggere una Circolare ministeriale emanata da un Ministro di qualunque dicastero dei governi Prodi o Berlusconi che ha avuto l’ok dei sindacati CGIL, CISL e UIL. Credetemi è la stessa e identica prosa. Segno questo che c’è stata e c’è tuttora una continuità di linguaggio e di organizzazione che è impressionante. Negli anni 2000 in tutti i ministeri ci si esprime ancora con la stessa prosa. Significa qualcosa? Ci sarebbe piaciuto conoscere l’autore del testo giuridico del R.D. per guardarlo in faccia e fissarlo negli occhi con lo sguardo che meritava. A questo punto la razza italiana era salva. Finalmente l’Italia era data agli italiani. E qualcuno adesso ha anche il coraggio di criticare il Presidente della Camera? Fermiamoci qui. Non vale la pena continuare. Ma una conclusione è legittima: perché la Chiesa cattolica e il Papa non intervennero con la loro influenza? A tutt’oggi non l’abbiamo capito.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Zeno, la Chiesa odia l'Uomo.
Che cosa ha mai fatto di buono la Chiesa per gli uomini? Li torturava, li bruciava vivi sui roghi. Alla Chiesa interessa solo "l'embrione", cioè quattro cellule che non sanno neppure di esistere. Per l'embrione si sfoderano le sciabole, ma per i poveri omosessuali che vengono giustiziati in moltissimi Paesi della Terra, nemmeno una parola di solidarietà e di comprensione. Sono esseri umani di seconda scelta, possono anche crepare!
Dunque nessuna meraviglia se la Chiesa non si è mai opposta alle leggi razziali.

Ciao

Rosaria Privitera Saggio ha detto...

Non siate cosi duri...
Informatevi bene prima di lanciare giudizi...
E' vero, in passato la Chiesa ha commesso degli errori...
Però non vedo perchè dobbiamo sempre lanciare le pietre

Anonimo ha detto...

Caro Anonimo,
le tue parole sono esagerate e fuori luogo. Se si è contrari ad alcune prese di posizione politiche delle Chiese (cattolica, ma anche di altre religioni che non sono seconde a nessuno) è giusto farlo rilevare ed esprimere una posizione personale giustificata da una critica ragionata (qui siamo su un blog non a un convegno di teologi e atei). Ma l'eccessiva semplificazione può portare a conclusioni affrettate e alcune volte fuorvianti. Dice bene Rosaria quando riconosce alla Chiesa cattolica in passato errori, anche clamorosi e tentativi di invalidazione errati aggiungiamo noi. Il caso Galileo è una lezione che rimarrà negli annali degli errori che non bisogna più commettere. Ma è anche vero che la Chiesa cattolica in questa vicenda, eufemismi a parte, non ne esce indenne. Comunque la si voglia mettere in evidenza, non fu convincente. Dai, riconosciamolo Rosaria. E poi, io penso che qui non stiamo parlando di piccolezze storiche e politiche. Stiamo parlando delle nefandezze commesse dal fascismo, non adeguatamente condannate in modo convincente dal Vaticano di allora. Tutto qui. Che il Vaticano di oggi sia tutt'altra cosa, siamo d'accordo. Ma allora sbagliò. Io non mi sento per niente duro in questa condanna. Sono portato, per abitudine, a riconoscere al mio avversario tutti i meriti, così come - se sono convinto e in buona fede - a dargli torto. In questa caso ce l'ha, e non saranno i tentativi inutili che sta facendo sull'*Osservatore Romano* a giustificare il suo "pilatismo" del tempo.

Anonimo ha detto...

Ah! Dimenticavo. *Buon Natale* ad entrambi. E divertitevi. Il blog di *Zeno and Aleko* non va in ferie. Sarà sempre presente e farà sentire la sua voce critica con tutti come ha sempre fatto e farà. Altrimenti chiude! Auguri.

Anonimo ha detto...

Caro Zeno,
non capisco perchè hai definito le mie parole "esagerate e fuori luogo".

Ciao

Anonimo ha detto...

Cara Rosaria,
non ho capito su cosa mi devo informare prima di lanciare giudizi.

Ciao

Anonimo ha detto...

Caro Anonimo,
ho definito IMHO le tue parole fuori luogo perchè quando dici che *alla Chiesa interessa solo "l'embrione", cioè quattro cellule che non sanno neppure di esistere* mi sembrano fuori luogo nella discussione relativa al silenzio della Chiesa cattolica sulle leggi razziali antiebraiche. Ho altresì definito sempre IMHO esagerate perchè quando dici che *i gay sono esseri umani di seconda scelta, possono anche crepare* mi sembra che sia una esagerazione attribuirle alla Chiesa cattolica. Che poi ci siano delle contraddizioni tra le gerarchie cattoliche a proposito della condizione gay questo è un altro discorso. Buon Natale a tutti.

Anonimo ha detto...

Caro Zeno,
il legame fra le leggi razziali e l'amore per l'embrione sta proprio nella contraddizione. Non si capisce perchè la Chiesa ami e rispetti la vita solo quando è allo stato primitivo, ma non prova gli stessi sentimenti quando questa si è evoluta. La Chiesa, intesa come clero e non come comunità di persone, è fatta da uomini vecchi, insensibili e inaciditi, che, secondo me, non sanno cosa sia l'amore.

Support independent publishing: buy this book on Lulu.