domenica 19 settembre 2010

La concorrenza fasulla tra TV pubblica e privata.

Il TG1 perde telespettatori a valanga. Prima dell’arrivo di Berlusconi al potere l’Ammiraglia RAI aveva il monopolio dell’informazione. Adesso i telespettatori scappano, a causa della faziosità indecente dell’adulatore di Berlusconi, quell’Augusto Minzolini, nuovo Direttore del TG1, che fa a gara con tutti per essere il più caramelloso nell’adulare il Capo. E le polemiche montano. Si va dalla protesta di chi crede che il nuovo Direttore del telegiornale, di nomina berlusconiana, stia pesantemente modificando la linea editoriale tutta spostata sul filoberlusconismo, all’idea che la crisi di ascolti del TG1 sia passeggera perché non appena Berlusconi riuscirà nell’intento di “comprare” il numero minimo di parlamentari per avere l’autonomia in Parlamento, la gente ritornerà in massa a vedere nel TG1 il solito Cavaliere vincente. La realtà è però un’altra e completamente differente da quella che i media accreditano. In verità si tratta di una precisa e scientifica strategia messa in atto da quel furbastro Bertoldo che è il Presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, nonché compare del padrone della più grande televisione privata d’Europa, per incassare più denaro con la pubblicità. I giornali berlusconiani stanno cercando di accreditare l’idea astuta che la TV pubblica sia inaffidabile, in modo tale da spostare sempre più masse di telespettatori sul TG5 e incrementare corposamente le entrate pubblicitarie. E i pesci stanno abboccando all’amo in modo copioso. Mica scemo il Cavaliere e il suo Fedele, di nome e di fatto, Confalonieri! Mentre i Di Pietro e i Bersani, inadeguati al 100% nel fare opposizione utile ed efficace strillano, Confalonieri si sfrega le mani. Gli sprovveduti sono sempre più ingenui e lo scaltro duo brianzolo sempre più furbo. Altro che riunioni del Comitato di redazione del TG1 per protestare contro la mancanza di obiettività della TV di Stato. Questi stanno spremendo la mucca e stanno facendo soldi a palate. Naturalmente, tutti a spese degli ignari cittadini e, come sempre, contro le regole dell’etica.

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