giovedì 9 settembre 2010

L’Italia: un paese con molti mascalzoni e pochi galantuomini.

Mascalzoni si nasce o si diventa? Sarebbe interessante porre questa domanda alla casta degli uomini politici che ci governano e ascoltare la risposta. Probabilmente direbbero che si nasce ma che Loro non lo sono mai stati. Siamo proprio sicuri? Se si leggono i libri e gli articoli firmati dal giornalista Stella (e da tanti altri) dovremmo essere molto preoccupati, perché emerge che l’Italia è il paese ideale degli imbroglioni. Ne circolano a bizzeffe e, purtroppo, quelli che vengono scoperti non sono altro che una piccola parte dell’iceberg nascosto che emerge dalle acque fetide del clientelismo e dell’immoralità. Vediamo di fare qualche esempio. Prendiamo una delle ultime notizie relativa alla cricca di uomini di affari settentrionali amici del governo Berlusconi scoperta dalla magistratura. Che facevano di male? Niente dicono. Al massimo hanno fatto qualche favore a destra e a manca, a imprenditori, dirigenti, ministri ed ex ministri, a cardinali, etc. Suvvia che sarà mai? Altro esempio didatticamente efficace ce lo propone un uomo politico meridionale che risponde al nome dell’On. Mastella, la cui moglie è stata addirittura allontanata dalla sua regione da un provvedimento della magistratura per imbrogli relativi alla sua attività di Presidente dell’Assemblea regionale campana. A questo proposito in tutta Europa un provvedimento restrittivo della libertà come quello imposto alla Sig.ra Mastella dalla magistratura italiana non si era mai visto dalla notte dei tempi, indice di una profonda predisposizione dei politici italiani a delinquere. Il marito, quel Mastella che nella sua vita non ha fatto altro che saltare da una poltrona all’altra degli schieramenti politici nazionali, ha detto e confermato più volte che la raccomandazione è una cosa giusta e che fare un favore all’amico o al familiare è una cosa usuale e consueta dalle sue parti. Tra l’altro lui ha condotto sempre una vita politica improntata al “perseguimento del bene comune dei meridionali”. Orsù, non ha mai fatto male a una mosca, che diamine! Ometto di descrivere ciò che è prassi da sempre nel profondo sud, in Sicilia, dove all’Assemblea regionale non hanno più i soldi per pagare i medici negli ospedali pubblici e i politici di quella regione sperperano denaro regalandosi spese folli e stipendi da nababbi. Ma la cosa che è più sconvolgente riguarda gli stipendi che i parlamentari e tutta la classe dirigente del paese si sono costruiti su misura a spese della collettività. Tutta questa gente, in genere nominata in maniera lottizzata prima dal centrosinistra e adesso dal centrodestra, percepisce come retribuzione cifre da capogiro e si è sempre dichiarata di matrice cattolica. Ora non c’è chi non vede che esiste una contraddizione di fondo tra il dichiararsi cattolici (a grande maggioranza berlusconiani) e poi non fare nulla per realizzare il dettato cattolico dello “spogliarsi dei beni terreni per darli ai poveri”. Nessuno di noi pretende che questa gente regali ai poveri i loro averi (S. Francesco l’ha fatto). Ma tutti esigiamo che si dia prima di tutto ai poveri quello che essi non hanno, nemmeno come minimo di sussistenza. Allora delle due, o l’una che prevede l’attuazione degli insegnamenti di Gesù (ci si spogli dei propri averi e li si diano ai poveri) e si concretizzi una politica sociale a favore dei ceti più deboli, o l’altra che tutti questi politici che si dichiarano cattolici tali non sono! E per favore che gli Eminentissimi et Eccellentissimi Cardinali di Sacra Romana Chiesa Cattolica non appoggino mai più nelle campagne elettorali questi sedicenti politici che si dichiarano cattolici a chiacchiere e poi fanno solo cartello per sfruttare la collettività in modo cinico e parassita. Come possiamo chiamare tutti costoro che hanno concorso a questa immorale forma di vita sociale? Dedizione al bene come quello fatto da Maria Teresa di Calcutta? Oppure altro? E tutti quei sindaci del sud, del centro e del nord che hanno intrallazzato per nominare amici e/o parenti nelle varie aziende di servizi comunali per creare nepotismo come li vogliamo chiamare? Forse Compagnia dei Frati nascosti che operano per fare solo del bene agli altri? Si tratta forse, anche qui, di perseguimento del bene comune di matrice cattolica o di intrallazzi immorali? Vedere lo spreco di danaro pubblico che c’è oggi in Italia ci produce vergogna e disgusto quando pensiamo contemporaneamente ai bisogni delle famiglie in forti difficoltà. Vergogna! Abbiamo una sola conclusione da trarre e cioè che l’Italia, dagli anni ’60 in poi (prima non c’erano neanche soldi da rubare), è stata e continua ad essere, un “magna magna” generalizzato e non si è salvato nessuno di coloro che hanno avuto responsabilità politiche da questa forma di egoismo che con la vera politica non ha niente a che fare. La vera politica è servizio verso la collettività. E’ generosità come lo hanno dimostrato i De Gasperi, gli Einaudi e politici come loro. Il nostro è il solo paese in cui l’onesto è visto come un marziano. E poi ci parlano di politici (berlusconiani e non) e di cardinali come se costoro fossero indenni al favoritismo. “In verità in verità vi dico, che è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco vada in Paradiso”. Lo si sappia!

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