sabato 15 gennaio 2011

L’assordante silenzio di Silvio Berlusconi nelle manifestazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

I 150 anni dell’Unità d’Italia coincidono con la presenza, a Capo del governo nazionale, di Silvio Berlusconi. Ci si sarebbe aspettato che il Capo del governo fosse tra i più attivi alle manifestazioni relative all’Unità d’Italia. E invece silenzio, al massimo qualche svogliato adempimento relativo all'obbligo istituzionale. Nessuna presenza attiva, sostenitrice dell’evento, è prevista. Il Presidente del Consiglio, così prodigo nel pubblicizzare la sua partecipazione alle manifestazioni pubbliche qui tace con un silenzio che disturba e irrita. Come mai? La nostra supposizione è che faccia il Pilato della ricorrenza per non infastidire il suo prezioso quanto essenziale alleato che è Umberto Bossi. Galli della Loggia parla di "anti-italianismo-paranoico della Lega e della paura della maggioranza berlusconiana di avere noie con Umberto Bossi". Aggiunge anche "il provincialismo, la scarsa immaginazione e la pochezza culturale". Non è poco. Noi critichiamo questo comportamento cinico e opportunistico. Il totale disinteresse mostrato dal Presidente del Consiglio è da ritenere vergognoso e al limite ignobile. Mentre nelle altre nazioni un qualunque capo del governo non aspetta altro che di buttarsi nell’enfasi delle rievocazioni storiche e politiche il nostro Presidente del consiglio, nella sua pochezza valoriale, non riesce proprio a capire la valenza culturale che la ricorrenza esercita sui cittadini. Come sia possibile conciliare da un lato la sua carica istituzionale di Capo del governo e dall’altra il suo totale disimpegno alle celebrazioni è un mistero. Ma volendo approfondire questa contraddizione possiamo notare due questioni di fondo. La prima è di tipo strumentale ed ha a che vedere con la sua dipendenza politica da Umberto Bossi, unico soggetto che gli assicura i voti in Parlamento in grado di consentirgli di mantenere la poltrona di Capo del governo, magistratura permettendo. L’assenza dalle celebrazioni è un chiaro favore che egli fa alla Lega Nord di ostacolare il 150° anniversario della nascita dell’Italia come Nazione. E’ mai possibile accettare un comportamento così distaccato per non dire provocatorio? La seconda è invece di tipo culturale ed ha a che vedere con il vuoto morale che caratterizza la sua vita, completamente finalizzata al puro potere e piacere che la carica gli permette di godere. Una mancanza di dignità che lo presenta ai cittadini come un vero e proprio Pilato. Unfit, cioè inaffidabile, lo ha definito l’Economist. Si può andare avanti così?

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