venerdì 25 gennaio 2013

10 anni di vita di questo blog.


Era il lontano 25 gennaio 2003, quando questo blog iniziò a esistere e a proporre in rete il dibattito e il confronto delle idee dei suoi autori, principalmente nel segmento della politica e della società. Sono trascorsi esattamente dieci anni da quel lontano inizio. In realtà ci sembra siano passati molti più anni di quanti non siano stati, e noi continuiamo imperterriti a scrivere, come allora, cose stupide o intelligenti lo decidano i nostri lettori. La ragione del nostro impegno e della continuità della nostra attività di comunicazione è dovuta al fatto che noi abbiamo sempre creduto nel valore dell’etica e dei principi fondanti del confronto delle idee e del vivere civile. Questa, e le sue conseguenze, sono state la molla che ci hanno permesso di sopravvivere a mille difficoltà in una società, quella italiana, complessa e difficile per tutti e particolarmente per noi che osiamo andare “controcorrente”, senza avere padrini o zii rais ricchi e potenti. Noi non ci sentiamo orfani di nessuno e, ancora meglio, diffidiamo di miti e mode passeggeri sbagliati proposti da una società infarcita di superficialità e piena zeppa fino al collo di interessi economico-finanziari che hanno prodotto una "caduta di tensione" nel campo della morale e dell'educazione. Con forte senso di responsabilità siamo riusciti a rimanere nel solco delle idee iniziali basate su scelte valoriali e non su falsi miti come l'apparire o il denaro. Non rimuoviamo e non rimuoveremo mai le ragioni della nostra presenza in rete. Esse sono espresse chiaramente nel sottotitolo del nostro blog: «Blog di informazione e dibattito su temi di politica e attualità. In queste pagine il disprezzo per i disonesti è sempre assicurato. Molto forte è anche il desiderio di fustigare i costumi degli italiani e di censurarne i comportamenti incivili e delinquenziali». Per mantenere il timone sempre diritto in questa direzione abbiamo pagato spesso un prezzo molto elevato. Abbiamo pagato di tasca nostra in energie e denaro, perché destinatari di ostruzionismi e meschinità di molti dei nostri avversari che, nel tempo, non hanno potuto sopportare la franchezza e l’onestà intellettuale delle nostre battaglie etiche e politiche. Ma abbiamo avuto anche delle gratificazioni, perché abbiamo fatto correttamente il nostro dovere di cittadini onesti che non frodano nessuno, nemmeno il fisco, e che pagano sempre il dovuto, senza sconti o facilitazioni di nessun genere. Un piccolo esempio ci agevola il compito di far comprendere ai lettori che ci seguono in questa avventura del blog zenoaleko.blogspot.com del perché siamo ostinati a favore delle cose giuste e oneste e continuiamo, oggi come allora, a fare comunicazione basata su questi principi, pagando di tasca nostra. Alcuni anni fa abbiamo dato delle lezioni private a due giovani liceali attraverso il web. Prima con l’uso del programma «Visual Irc», con la sua pratica ed efficiente lavagna elettronica e, successivamente, con «Skype» con audio e video. Abbiamo chiesto ai genitori degli studenti di essere pagati con bonifico bancario, perfettamente rintracciabile dalle autorità fiscali. L’anno solare successivo abbiamo dichiarato le entrate percepite dalle lezioni private nel nostro modello UNICO, alla voce “altre entrate”, pagando una salatissima aliquota fiscale. Malgrado tutto, non abbiamo avuto il benché minimo dubbio per la somma pagata allo Stato perché abbiamo ritenuto giusto, in coscienza, aver pagato il dovuto. “Ma chi te lo ha fatto fare” è stato il minimo che ci siamo sentiti dire da amici e conoscenti. “Non sei stato furbo; avresti dovuto farti pagare in nero ed evitare la tracciabilità del bonifico bancario; così adesso non avresti pagato le tasse”. Non ripetiamo qui quante volte ci siamo sentiti mettere "all’indice" con derisione e ironia per il nostro atteggiamento a dir loro “di mancanza di scaltrezza”. Per tutti costoro avremmo dovuto approfittare di mezzucci inqualificabili per evitare di fare i cittadini onesti e corretti. Questi conoscenti, peraltro di dubbie qualità morali, ci hanno deluso per la loro mancanza di onestà e di correttezza prima etica e poi fiscale. Per altro verso, abbiamo insistito molto negli ambienti sociali che abbiamo frequentato negli anni successivi, spesso affollati da una fauna affamata di critiche e di qualunquismo contro il fisco che non ha mai perduto l’occasione di fare silenzio. Critiche dirette agli onesti, fatte presenti con sfrontatezza tutta autoctona, che ci hanno costretto a sorbirci filippiche contro lo Stato, contro l’Agenzia delle Entrate in diversi contesti come al bar, in assemblee politiche, in riunioni e in dibattiti municipali, persino nel condominio. In questi ambienti ci siamo esposti in prima persona per reclamare onestà e per denunciare gli abusi e le irregolarità commessi da molti, ricevendo frequentemente espressioni di contrarietà e di insofferenza per il nostro impegno etico. Ci siamo inimicati soggetti, alcuni anche pericolosi, per avere avanzato richieste di colpire gli abusivi di tutte le specie, una fauna che nella capitale abbonda in modo sorprendente e ormai fuori controllo. Abbiamo fatto tutto questo perché abbiamo sempre avuto chiara in mente la distinzione tra correttezza e disonestà, tra senso civico e parassitismo. Crediamo che l’onestà sia per noi un valore, mentre la scaltrezza del cosiddetto “furbetto del quartierino” un disvalore, che è l’esatto contrario. Per altri aspetti abbiamo approfittato di questo spazio virtuale del blog per denunciare logiche politiche e partitiche scorrette, di destra e di sinistra, mentre larga parte del nostro impegno è stato dedicato a evidenziare le crepe e i buchi di etica e di morale dei governi e dei politici che negli ultimi dieci anni ci hanno governato, di sinistra e di destra, senza alcuna distinzione e senza fare sconti a nessuno. Abbiamo sempre cercato di stigmatizzare il vuoto socio-politico, culturale ed etico della società italiana con post e iniziative di informazione che ci hanno attirato il risentimento e l’inimicizia. Dopo 10 lunghi anni di impegno siamo soddisfatti due volte. In primo luogo come cittadini che si sentono liberi da condizionamenti e che hanno cercato di dare un modesto contributo alla società per potenziare la dimensione valoriale della vita e per disprezzare e combattere i portatori di disvalori che, credeteci, sono molti e insospettabili. In secondo luogo per i destinatari dei nostri post che spesso ci hanno fatto sentire la loro stima e il loro appoggio morale che ci hanno sempre incoraggiati a continuare sulla stessa strada. Noi non siamo iscritti a nessun partito, anche se da giovani abbiamo avuto la malaugurata idea di collaborare in una sezione giovanile del PSI di un piccolo comune, né abbiamo mai avuto a che fare con gruppi d’interesse legati al potere. Non siamo mai stati raccomandati e abbiamo pagato di persona questo nostro testardo isolamento dalla politica poco pulita. Abbiamo un attaccamento fortissimo al senso di giustizia, che ci obbliga a prendere posizione secondo i nostri convincimenti e pertanto non stiamo mai zitti ma diciamo sempre ciò che pensiamo, a qualunque costo. Oggi ricorre il decennale del nostro blog. Ci sentiamo orgogliosi di avere dato qualcosa di nostro al dibattito delle idee nelle pieghe degli ideali della nostra bella Costituzione. Speriamo di continuare ancora finché ci sosterrà il nostro convincimento di essere utili agli ideali di libertà del pensiero e di critica. Voi continuate a leggerci. Noi promettiamo di non cambiare.

1 commento:

Giancarlo ha detto...

Si dice, ma è un luogo comune, che l'anziano è il depositario della saggezza, se fosse vero e visto che abbiamo ormai più anziani che giovani dovremmo essere un popolo di saggi.
Sappiamo che così non è, certo non si possono distribuire le responsabilità, come potremmo, di certo c'è che se fosse così non avremmo bisogno d'avere persone che, come lei, hanno fatto della corretteza civica e morale la loro stella polare.
Fortuna per noi che ci siete ! Siete una minoranza che rimbrotta e che borbotta,ma che fà tanto bene quando la si sente.
Atqui, Cato, gratissumum nobis........quoniam speramus, volumus quidem, certe senes fieri, multo ante a te didicerimus quibus facillume rationibus ingravescentem aetatem ferre possimus. Cicerone
(chiedo scusa per gli eventuali errori)

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