martedì 8 gennaio 2013

Ritorno al passato.


La Lega e il Pdl hanno raggiunto l’accordo per andare insieme alle elezioni. La notizia era nell’aria da tempo. Dell’accordo si è saputo “il perché” ma non “il come”. Il perché riguarda il pericolo della marginalizzazione. Da soli i due partiti rischiavano di rimanere due vocine inascoltate fuori dai giochi di palazzo. Insieme possono aspirare al pareggio al Senato. Ma devono vincere in Lombardia, Lazio e Sicilia. “Il come” è ancora senza decisioni. L’unica notizia sicura è che il candidato a Governatore della Lombardia sarà Bobo Maroni della Lega. Il resto è tutto da ridere. Pensate che i due non sono d’accordo neanche sul nome del candidato premier. Tremonti o Alfano è tutto da decidere dopo le elezioni. Il nome non interessa molto perché i due non vinceranno mai le elezioni. Un bravo giornalista su questa notizia potrebbe fare dell’ironia pesante per entrambi i soggetti. Ci riesce Filippo Facci su Twitter che dice: "Intesa Lega-Pdl: Maroni indica Tremonti mentre Berlusconi indica Alfano e boccia Tremonti che boccia Berlusconi esattamente come Maroni". Noi ci limitiamo a dire che Berlusconi e Maroni (al posto di Bossi) sono ritornati indietro di diciannove anni per ricordare il primo accordo del 1994 o se si vuole di sette anni fa con l’ultimo accordo del 2006 e 2008. Ricatapultati nel tempo i due non si accorgono che non è più tempo né di predellini, né di discese in campo. Al massimo si tratta di una scenetta da teatrino cinematografico come nel film di Benigni e Troisi Non ci resta che piangere. Vi ricordate la scena del passaggio davanti al doganiere? «Chi siete? Cosa portate? Quanti siete? 1 fiorino»! I due pagano il pedaggio ma cade loro un sacco dal carro e di nuovo si sentono dire: «Chi siete? Cosa portate? Ma quanti siete? 1 fiorino»! Proteste dei due (anche la base leghista sta protestando perchè dicono che non si riconoscono nella riedizione del patto). E di nuovo «Chi siete? Cosa portate? Si, ma quanti siete? 1 fiorino»! Il fatto è che la ricomposizione dell’accordo produce domande scabrose sulla coerenza e sulla serietà dei due che prima si insultano e poi si rimettono insieme. Dopo diciannove anni abbiamo capito la solfa e non vogliamo più piangere. Te capì?

1 commento:

Giancarlo ha detto...

Patetico ma , purtroppo, vero ! Leggo in questi giorni un libro nel quale rilevo una citazione che trovo "modernissima" . I LADRI DI BENI PRIVATI PASSANO LA VITA IN CARCERE E IN CATENE, QUELLI DI BENI PUBBLICI NELLE RICCHEZZE E NEGLI ONORI. Sicuramente lei conosce il personaggio padre di una citazione tanto moderna. Nacque circa duemila 100 anni or sono ! E si concesse il lusso di mettere sotto accusa il vincitore di Zama, ecco quello che manca oggi lo spirito critico che viene annebbiato dalla appartenenza politica. Spero che questo rinasca e faccia fallire una operazione così smaccatamente mercantile ed insulsa. Lo so chi di speranza vive disperato muore !

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