martedì 19 febbraio 2013

Rai, politica e campagna elettorale.


E’ uno spettacolo indecente quello che riguarda il confronto televisivo tra i leader delle coalizioni. Una vera vergogna. In breve ecco di cosa si tratta. Un sistema elettorale incentrato sulle coalizioni induce a credere che i candidati leader dovrebbero essere i soggetti privilegiati del confronto televisivo. Sulle schede elettorali saranno presentate all’elettore sei coalizioni che, per brevità, indichiamo qui col nome dei loro leader: Bersani, Berlusconi, Grillo, Monti, Ingroia e Giannino. Li abbiamo elencati in ordine di ultimo sondaggio, che adesso è vietato pubblicare. La logica e la democrazia impongono che tutti e sei i leader devono partire alla pari. In altre parole non ha valore la carica posseduta nella precedente legislatura, perché tutti e sei sono nella stessa e identica condizione. Dunque, la Rai dovrebbe organizzare un confronto tra tutti e sei i candidati. E qui cade l’asino, perché uno di questi leader, Berlusconi e Monti, non vuole questo confronto a sei. Una emittente di Stato seria dovrebbe imporre a tutti e sei questa modalità e infischiarsene delle sue minacce e dei suoi ricattucci. Ciò che conta è il concetto di democrazia e di uguaglianza davanti agli elettori: nessuno deve essere avvantaggiato. Invece, assistiamo ad avvertimenti e addirittura a intimidazioni ignobili fatte dall'entourage di Berlusconi che convincono sempre di più della sua inadeguatezza. La Rai deve fare il suo mestiere, che è quello di offrire a chi paga il canone, cioè a noi, le stesse opportunità di mettersi in mostra relativamente agli altri. E chi non ci sta rimanga a casa.

1 commento:

Giancarlo ha detto...

Credo che l'espressione" qui cade l'asino " dia la risposta giusta al quesito. Dove la Rai non arriva, malgrado il cosidetto canone, arriva il canale privato Sky. Allora c'è da chiedersi dov'è la differenza ?
La differenza è nel contenitore ! La Rai, almeno nei suoi ultimi anni di storia, non ha brillato per "equidistanza" malgrado fosse , come lo è, pagata con il contributo di tutti i cittadini, anzi più che contributo oserei dire il furto , perchè, ipocritamnete si continua a chiamare canone quello che in effetti è una tassa, il canone è il pagamento di un servizio che attivo al momento che desidero usufruirne, mentre la tassa è una imposta.
Si è sempre esplicitato da parte di Berlusconi il pensiero. molto liberale, che a più voti deve corrispondere più tempo a disposizione, come dire i miei tifosi sono la maggioranza quindi io debbo avere, per questo, la maggioranza del tempo per la mia parte, come ho detto è molto liberale.
Mi permetto di contraddirla, le coalizioni non sono sei, ma tre. Le tre di cui parlo sono quella, in ordine di Monti , Berlusconi e Bersani, mentre gli altri non si presentano in coalizione, escluso Ingroia che assembla le briciole del comunismo antagonista, Giannino e Grillo non hanno una coalizione alle loro spalle, pur presentandosi come vuole il porcellum alla carica di primo ministro , Giannino, l'altro è solo un megafono. E' chiaro che si tratta di una scusa, neanche troppo intelligente, che viene portata al consumo del pubblico meno attento, non partecipo se non con l'unico mio competitor, siamo sempre in tema di pensiero liberale, mentre gli altri che non hanno possibiltà alcuna al massimo possono ascoltare !
Evidentemente dimentica quando lui era il competitor all'inizio della carriera, purtroppo fortunata.
Per concludere, sarà bello il giorno che la Rai dovrà confrontarsi con il mercato, senza il paracadute del canone, sarà bello il giorno che le sue entrate dipenderanno solo ed esclusivamente dalla qualità dei suoi programmi e dalla capacità dei suoi manager ! Sarà bello !

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