martedì 14 gennaio 2014

La conferma della vergogna del Porcellum.


Per tre legislature ci hanno scippato la democrazia. E’ questa la premessa che osiamo fare dopo la bocciatura del sistema elettorale introdotto per legge dai due svergognati Silvio Berlusconi e Umberto Bossi. Se si entra nei dettagli in realtà la bocciatura riguarda anche altri soggetti che si sono aggregati al duo lombardo. Si, perché il sistema elettorale è piaciuto anche all’opposizione di allora, cioè del centrosinistra del tempo che divenne successivamente maggioranza. Addirittura anche il neonato M5S di Grillo ne è stato recentemente sostenitore. Cose da pazzi! Si è trattato della più sonora bocciatura del consociativismo partitico di tutti i tempi, realizzato velocemente ai danni della democrazia e del sistema politico italiano. In tutti questi anni di crisi, mentre in Europa i vari governi lavoravano per risolvere i problemi occupazionali, in Italia si perdeva tempo per trovare una valida alternativa al Porcellum, sprecando risorse e tempi per ridurre gli effetti della crisi. Mai come in questo caso appare evidente una verità, a fatica nascosta da tutti i partiti di questo ultimo decennio. Da parte di affamati di potere di destra e di sinistra si nascose in modo sconcertante la decisione oltraggiosa di far decadere la poca e onorevole italianità rimasta, attraverso una versione odiosa di malcostume nazionale di cui il Porcellum ne fu il testimone. Tutti hanno partecipato a questa orgia di spreco e di orgasmi di potere. Tutti sono responsabili dello stupro dei valori della Repubblica e tutti hanno permesso di dare fiato ai populismi e ai vari fascismi (di destra e di sinistra) che hanno preso piede nella società italiana. Nel ricordare il carro armato a Venezia di quel pazzo leghista in salsa veneta che si barricò in cima al campanile di S. Marco non possiamo non citare alcuni responsabili di quelle ondate di fascismo strisciante, sedimentate dalla Lega lombarda e veneta e da organizzazioni neofasciste come quelle chiamate della “Partita Iva” legate, com’è noto, da un cordone ombelicale con quei due fenomeni da baraccone che furono il leghismo e soprattutto “Forza Italia” del primo Berlusconi, che aizzavano passioni e pulsioni populiste di impossibili secessioni. Nella protesta in loro erano assenti concetti come equità, senso della giustizia, democrazia, principi di libertà, solidarietà e altri simili e viceversa erano implicite richieste per potenziare l’evasione e l’elusione fiscale. Con cinismo e arroganza, a corrente alternata, centrodestra e centrosinistra hanno offerto il peggio di loro stessi in tutti i campi si siano cimentati. Nomine politiche, cariche dirigenziali, norme ad personam e ad hoc, sottobosco di governo e malcostume dilagante hanno creato ciò che siamo diventati adesso: un paese stremato e depredato da super stipendi non giustificati offerti ai mediocri. La sentenza della Corte Costituzionale è lo specchio della selvaggia distruzione del tessuto valoriale della società italiana avvenuta ad opera di un gruppo di depravati politici che per interesse di potere e narcisismo senza ritegno hanno portato nel baratro dei disvalori l’intero sistema politico. Tra i tanti passaggi presenti nelle motivazioni della sentenza ne estrapoliamo uno solo, come simbolo della spregiudicatezza senza valori dei soggetti politici elencati sopra. Questi e solo questi sono i responsabili del disastro socio-valoriale in cui versiamo, che ci hanno portati a trasformare l’ex Bel Paese in una porcilaia. Si legge: «i partiti non possono sostituirsi al corpo elettorale». Noi avevamo avuto sempre questa preoccupazione e da più di dieci anni lo abbiamo denunciato su questo blog. Berlusconi, Bossi, D’Alema, Casini, Fini e tutti i quaqquaraquà che si sono messi al loro servizio hanno affondato questo Paese. Non sono stati i soli. Con differenti responsabilità ci sono stati altri, tanti, capi e capetti regionali, provinciali e comunali di tutti i partiti, non ultimi di quella sinistra dei "senza se e senza ma" che hanno dato un loro contributo originale all’abbuffata dell’imbroglio. Non basterebbe un intero elenco telefonico di una media città per contenerli tutti. Da Berlusconi però è venuto il peggio del peggio. La sua condanna per evasione fiscale a quattro anni ne è la prova. Ricordiamo la canottiera estiva di Bossi, la bandana di Berlusconi e il sottomento di Calderoli per nominarne solo tre. Questi individui ci hanno espropriato del voto, mediante elenchi di nomi e cognomi preconfezionati di “furbetti del quartierino”, spesso corretti all’ultimo minuto dalla schifosa penna dei capi partito che tagliavano qua e là qualche nominativo sostituendolo all’ultimo momento con l’ultimo raccomandato della propria corrente, vietando così a noi cittadini di scegliere i nomi degli eletti. Una vera e volgare espropriazione del nostro diritto elettorale di votare dei veri candidati e non delle vere e proprie burle. Che amarezza leggere le pagine delle motivazioni della Corte. Non abbiamo più parole.

2 commenti:

Markus ha detto...

senza scomodare il Lombroso... cosa altro attendersi da uno che ha la faccia da caldaroli ??!!??

Giancarlo ha detto...

Ieri ho assistito, senza divertirmi, alla performance del segretario della Lega. Costui evidentemente immemore di quello che negli anni felici della collaborazione con il gran capo di tutto e sodale con le loro malefatte, presentava, in tv, una legge nata nella capitale economica dell'Italia, evidentemente il suo concetto è ristretto in un'area piuttosto limitata ma questo non è il problema.
Quello che lui propone è un taglio dei posti di lavoro nella pubblica amministrazione che, a suo avviso, ha bisogno di una drastica riduzione e la equiparazione dei contratti della stessa al settore privato , con relative possibilità alla espulsione dei cosiddetti lavativi. Già perchè a suo avviso una operazione del genere porterebbe ad un incremento dei posti di lavoro e ad una diminuzione delle tasse a carico, questo è il punto più bello, direi esilarante della sua teoria, a carico dell'unica parte del Paese che lavora, proviamo ad indovinare quale è!
Nell'elencare tutte le malefatte subite dalla stessa lega non ha, certo per dimenticanza non per altro, menzionato gli acquisti di gioielli vari lauree in vari posti del mondo ristrutturazioni e amichetti compiacenti, leggi Presidente del Senato Sig. Mauro, ma ha solo ricordato un atteggiamento , dice lui , compiacente della magistratura verso una parte dello schieramento politico, superfluo indicare quale. Sia chiaro il principio che anche nello Stato si licenzi mi trova d'accordo non lo è, invece, quello che vuole abbinare alla parola statale anche la parola nullafacente.

Dimenticò , certo per l'orgasmo della denuncia, di dire che loro, si loro, hanno avuto con il ministro Calderoli il ministero per la semplificazione, ricordiamo il falò delle leggi abolite, sul modello Savonarola, con il suo ex , segretario, il ministero per il federalismo, sempre loro, ebbero il guardasigilli, che non guardò bene, anzi si guardò bene dal guardarli, con l'ing. Castelli.

La Corte Costituzionale ha finalmente fatto tabula rasa della porcata calderoliana, ma i guasti quelli non ce li porteremo ancora per molto, aspettiamoci grandi zuffe, anche perchè la Corte non poteva non indicare la vecchia legge come quella che potrebbe essere usata in caso di necessità, eufemismo per dire che se ci sono tensioni da elezioni anticipate quella è l'unica legge che si potrà usare. Stiamo pur certi che, a dispetto del tanto decantato rispetto della volontà popolare ci sarà un tentativo per tornare al proporzionale, sono troppi, tanti, quelli ai quali una legge del genere è più che gradita.

Per concludere, molti anni or sono quando lavoravo avevo amici lombardi, ed ancora li ho, ancora il seme della lega non era germogliato ma l'idea che da un certo punto dello stivale in poi non si lavorasse era, ed è, ancora piena . In quegli anni crollò la pensilina della stazione di Termini, si quella grande che sovrasta l'atrio della stazione ed una di queste persone spiritosamente ,e continuando imperterrito nella battuta , visto che non rispondevo mi sollecitava provocatoriamente dicendo che se non l'avessero riparata loro, i milanesi, la pensilina non saremmo stati capaci di farlo. Risposi che la ragione è semplice visto che per secoli abbiamo avuto gli schiavi come forza lavoro era più che corretto averne ancora ma milanesi ! Smise di fare il comico !

Battuta per battuta chissà se nella sua grande, ed arrogante, prosopopea conosce radice del nome Po e , sopratutto chi diede questo nome al fiume ? Già chissà se...!!!

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