Il perché della vittoria di Bush.
Kerry ha perso e Bush ha vinto. I commentatori politici si sono chiesti perché Kerry non è riuscito a battere il suo avversario repubblicano? Perché nonostante le premesse e il grande entusiasmo della sinistra, la sconfitta di Kerry è stata così netta? Dalla sinistra italiana, maestra di analisi elettorali, si è sentito di tutto: dal sistema elettorale che premia i repubblicani, all’anima vendicatrice degli americani (John Wayne) che hanno giocato tutto su Bush e che adesso li potrà vendicare. Dagli imbrogli elettorali, all’uso improprio della servizi segreti. Dal radicalismo degli elettori del profondo sud americano (Ku Klux Kan), alla politica troppo moderata del candidato Kerry che non si è spinto oltre un timido atteggiamento antirepubblicano. E così via. Nessuno, proprio nessuno di questi presuntuosi e saputelli commentatori che si sia posto l'interrogativo giusto in grado di dare la risposta corretta. Nessuno che abbia compreso che la linea politica di Kerry era sbagliata in partenza perché era basata solo sull’anticonservatorismo repubblicano di Bush e su nient’altro. E’ questa la vera ragione per cui Kerry and Bertinotti hanno perduto. Una politica basata solo sull’essere contro e sul pregiudizio non paga e, come si è visto, non ha pagato. La sinistra italiana è unita perché ha come unico collante l’antiamericanismo. Per il resto è divisa su ogni aspetto. Tutto si riduce ad essere contro gli USA. Dopo, il nulla. In queste condizioni, è possibile parlare di politica estera seria dell’opposizione? Si vuole una conferma immediata di quanto detto? Eccola! Il pomeriggio in cui Bush ha concretizzato la vittoria, i fatti registrano un evento che dà ragioni da vendere della sconfitta di Kerry. L’evento che conferma la inconsistenza della politica della sinistra si è verificato presso l’Università “La Sapienza” di Roma, dove la contestazione estremista della sinistra violenta si è scagliata contro il Vice Presidente del Consiglio, On. Fini, che doveva parlare sul Trattato Costituzionale Europeo. Una sessantina di scatenati contestatori dei centri sociali gli hanno impedito di prendere la parola. Ecco le vere ragioni di una sconfitta annunciata: niente confronto di idee, nessuna modalità di contraddittorio delle idee avversarie, ma solo contestazione, violenza e prevaricazione. La sinistra mediti. Se non cambierà registro rischia di perdere anche le prossime elezioni nazionali. Se poi la politica suicidio è la sua preferita si accomodi. Berlusconi ringrazierà!
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