sabato 31 maggio 2008

La Chiesa cattolica come quella ortodossa?

Mai come in questi ultimi mesi la stampa italiana pubblica notizie a getto continuo su fatti politici che sono commentati da Autorità religiose in grado di svelare degli sconfinamenti “involontari” nelle cose interne dello Stato repubblicano. Sarà vero o sono solo esagerazioni? Già il contrasto che anima Massimo D’Alema, ex Ministro degli Esteri dell’ultimo governo Prodi, e il neo-Presidente della CEI, Sua Eminenza Angelo Bagnasco, è di quelli che lasciano tracce non certo leggere sui rapporti Vaticano-PD. Com’è noto, questo contrasto nasce dal fatto che Massimo D’Alema ha accennato, e non tanto larvatamente, a “una religione asservita al potere”. Colpi di fioretto e stilettate sono stati scambiati in questi giorni tra i seguaci dei due a rendere più evidente il non buon rapporto tra Chiesa e politici di sinistra in Italia. Un esempio che la querelle non si ferma solo qui? Ne proponiamo altri. Con la asserzione che “i vescovi guardano solo ai principi e ai valori piuttosto che ai frutti” la CEI di Bagnasco entra in gioco tutte le volte che ci sono fatti politici rilevanti in Parlamento. Per esempio, cosa vuol dire il Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe quando afferma: “sui siti di stoccaggio dei rifiuti la Curia è cauta su Chiaiano: stop se danneggia la salute”. E cosa vuol dire Don Colmegna quando a proposito della nuova legge sul reato di clandestinità afferma:”sbagliato punirli solo perché senza permesso”. E cosa vuol dire, per ultimo, il Cardinale Bagnasco medesimo quando afferma che “la laicità dello Stato nasce dal Vangelo”? Noi proviamo a indovinare la spiegazione con un parallelo tra cattolici e ortodossi di attualità oggi nei Balcani. In Serbia c’è in atto una lotta pericolosa tra nazionalisti serbi ed europeisti di Belgrado. Bene. Sapete chi è che favorisce con le prediche la esasperazione degli animi? Le gerarchie ortodosse. E sapete perchè? Perché la Chiesa indigena, con la Serbia in Europa, avrebbe una limitazione di potere inaccettabile. Il fatto è che con l’attuale Papa, che qualcuno chiama con un po’ di irriverenza Ottone II (sopra nella foto), è in atto un progetto politico per evitare quella che i vertici del Vaticano chiamano la “deriva” zapaterista. Sarà vero?

1 commento:

Anonimo ha detto...

D'Alema esterna, giustamente contro le ingerenze della Chiesa. Berlusconi, invece, sgancia un po' dei nostri quattrini, alla Chiesa ovviamente, e poi fa quello che vuole, fregandosene altamente se tutti i suoi decreti sulla "sicurezza" sono contro ogni principio cristiano di accoglienza e di tolleranza verso chi sta peggio, ovvero i famigerati "ultimi", consapevole che, coloro che riempiono le Chiese la domenica mattina, la pensano esattamente come lui.
Ciao.
Martino

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