giovedì 15 maggio 2008

La Religione e la sua missione di conciliare l’isolamento terrestre con la compagnia interstellare degli E.T.

Stiamo attraversando momenti difficili. Lo sappiamo. Come italiani e come cittadini del mondo abbiamo molti problemi da risolvere. Si va da problemi interni del post-elezioni agli ultimi due eventi mondiali catastrofici della Birmania e della Cina e, non ultimo, il risorgere del conflitto armato libanese. Questi eventi non danno tregua. Si esce da un’emergenza per entrarne subito in un’altra ancora più grave. Pur tuttavia oggi ci interesseremo di una faccenda che ha del surreale. E’ una vicenda sicuramente meno drammatica delle altre. Forse portatrice di buonumore, che di questi tempi non guasta. La notizia riguarda il fatto che il Vaticano, per mezzo del teologo e scienziato Capo degli astronomi del Papa, apre agli extraterrestri conciliando la possibilità di credere in Dio e negli E.T. Per la verità la notizia è vecchia di qualche anno ma il quotidiano Il Corriere della Sera la pubblica oggi e noi l'abbiamo ripresa. Cosa dire dell’annuncio? Il capo degli astronomi, il vaticanista gesuita Josè Gabriel Funes, laureato in Teologia e poi anche in Astrofisica, informa il mondo che l’unicità di Dio può conciliare benissimo la molteplicità delle creature dello spazio perché tutte sono riconoscibili in Dio e hanno come le altre il diritto alla vita. Insomma, anche loro sono “pecorelle smarrite” bisognose della protezione religiosa. Questo il fatto che desideriamo commentare con le nostre semplici opinioni. Il diritto alla vita, naturalmente, è esteso non solo ai cittadini del pianeta Terra ma anche agli altri mondi. Ci mancherebbe altro. Il problema è che questi cittadini extraterrestri, allo stato attuale, esistono solo nei pensieri degli ufologi e dei perditempo che li seguono numerosi. Noi abbiamo qualche semplice e modesta idea intorno alla questione degli E.T. L’idea parte dall’asserto che se queste creature esistono perché non si sono mai fatte sentire? Una ragione deve esserci, no? Tra le tante possibili risposte a noi viene in mente quella più pratica. Partiamo da alcuni dati di fatto incontestabili. E’ vero o non è vero che il terrestre ha perduto il buon senso e, fatto più grave, la logica? Ecco una dimostrazione della illogicità dell’uomo contemporaneo terrestre. Risulta o non risulta che ebrei e palestinesi si fanno la guerra con attacchi suicidi e reazioni esagerate dall’altra parte quando potrebbero vivere insieme in pace e non lo fanno? Risulta o non risulta che ciprioti greci e ciprioti turchi da decenni si fronteggiano e hanno fatto di Nicosia la Berlino n.2? Risulta o non risulta che i terroristi baschi uccidono gli uomini di governo spagnoli? Risulta o non risulta che l’ultima guerra mondiale ha fatto fuori decine di milioni di persone innocenti? Possiamo proporre decine di fatti illogici come questi. Dunque, viste come le cose del nostro mondo vanno avanti se gli E.T. esistono e ci conoscono bene l’ultima cosa che pensano è proprio venire a trovarci e fare amicizia con noi maldestri terrestri! Avrebbero tutto da perdere e nulla da guadagnare. Pertanto, sempre se esistono, se la faranno alla larga per molto tempo ancora. Dubitiamo fortemente del loro desiderio di conoscerci. A noi sembra che, in tutta questa vicenda, chi vuole guadagnare in pubblicità è la Chiesa cattolica che per bocca del padre gesuita “astrofisico” avanza l’idea che l’universalità della Chiesa prevede la conversione di tutti, anche degli extraterrestri introducendo il cosiddetto “proselitismo spaziale”. Tra l’altro, lo ricordiamo, la sola grana che ha impedito all’allora Papa Giovanni Paolo II di visitare la Russia è stato il litigio con il Pope ortodosso russo Alessio II che accusò la Chiesa cattolica di volere fare attività pastorale in casa altrui. Il gesuita scienziato della specola vaticana forse farebbe meglio a lasciare gli studi sugli E.T. e dare più sostegno alle iniziative sociali di qualche Ong che lavora nei paesi in via di sviluppo. Gli extraterrestri se esistono possono aspettare. Gli affamati no.

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