sabato 31 ottobre 2009

Una conferma autorevole della deficiente politica televisiva della Tv di Berlusconi.

L’autorevole giornalista Sergio Romano sul Corriere della Sera risponde a una lettera di un suo lettore che lo ha invitato a prendere atto che, visti gli ascolti record della trasmissione “Il Grande Fratello” (più di sei milioni) trasmessa dalle reti televisive della TV del Presidente del Consiglio, è lecito pensare che in Italia le cose non vadano poi così male come la sinistra vuol far credere. In altre parole, il lettore si pone la domanda se è vero o meno che la televisione italiana e tutto il paese da quando c’è Berlusconi al potere sono caduti così in basso come la stampa di sinistra tenta di accreditare. Il lettore è dell’idea che se si macinano record di ascolti televisivi è perché il paese va bene e tutti sono contenti. Sergio Romano risponde in modo impareggiabile. Osiamo dire che ha risposto se non meglio almeno pari a come avrebbe risposto Indro Montanelli. Dice infatti Romano: “Io ne trarrei un’altra conclusione. Ma non vorrei offendere né sei milioni di italiani, né la TV che realizza il programma”. Bene. Noi adesso intendiamo commentare questa notizia. Quella di Romano ci sembra una straordinaria ed efficacissima risposta per dire in sintesi che i sei milioni di ascoltatori sono degli sciocchi che si fanno abbindolare da un programma vuoto di idee e indecente fino al punto di essere trasgressivo, che è poi la caratteristica che accomuna in questi ultimi lustri entrambe le televisioni monopoliste italiane della RAI e di Mediaset, come dire più del 90% di tutto quello che viene lanciato nell’etere del Bel Paese dal monopolista per eccellenza che è il padrone di tutto il vapore pubblico e privato in Italia, ovvero da quello sfrontato Silvio Berlusconi che ha un gigantesco conflitto di interessi che non vuole risolvere per interesse e potere. Una televisione da scemi. Ecco di cosa si tratta. Più di una volta abbiamo criticato il fatto che la televisione di un paese di grande tradizione culturale come l’Italia dovrebbe privilegiare la tradizione che, com'è noto, ha a che vedere più con l’arte e la cultura che per il velinismo berlusconiano. Assistiamo pertanto a mediocri programmi antieducativi, violenti, volgari, negativi, con contenuti inopportuni nelle immagini, inaccettabili alla morale e alle persone. Sonny Rollins il grande jazzista, all’età di ottanta anni, ancora oggi dice che quello che è importante nella vita di una persona che conta è mantenere l’equilibrio. Appunto. Quell’equilibrio che manca al proprietario televisivo italiota la cui mancanza ci sta facendo perdere l’unico tesoro che i nostri antenati ci hanno lasciato: la cultura. Ma gli Eminentissimi ed Eccellentissimi Cardinali della CEI non hanno nulla da dire su questo perverso e diabolico abbraccio del loro amico Berlusconi con l’immoralità televisiva?

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