Alla luce della lettera di Papa Benedetto XVI alla Chiesa d’Irlanda sui casi di pedofilia dei preti cattolici Vittorio Messori, nel Corriere della Sera di oggi, dice che “in Papa Ratzinger c’è l’umanità dei vecchi uomini di Chiesa”. E subito dopo aggiunge che : “nella lettera alla Chiesa d’Irlanda c’è il dolore e lo sdegno per i tradimenti del Vangelo”. Se abbiamo capito bene le parole di Messori, il Papa è umano, è addolorato e mostra sdegno per i gravissimi fatti commessi dei preti cattolici. Crediamo che sia proprio così, sebbene abbiamo imparato a diffidare del Sig. Messori, soprattutto dopo le gravi dichiarazioni fatte a La Stampa in cui argomentando con una logica inaccettabile riesce persino a giustificare alcuni casi di abusi. Nessuno mette in dubbio il dolore del Papa. Quello che ci preoccupa è la cosiddetta “umanità” dei vecchi uomini della Chiesa. Perché il problema della Chiesa cattolica di oggi è che Essa vuol far convivere nella sua ideologia tesi e antitesi, il che come risposta logica ci sembra inadeguata. Va benissimo il dolore, va altrettanto bene la richiesta di perdono per i preti che hanno peccato, ma tutto questo non basta perché è altrettanto importante l’ultimo elemento mancante, che poi è l’unico in grado di assolvere la Chiesa cattolica e romana per non aver vigilato adeguatamente. Si tratta del provvedimento punitivo da prendere affinché i gravissimi reati sessuali (perché di questo stiamo parlando non di un buffetto sulla guancia dei bambini) non si possano mai più reiterare in futuro. E’ qui che fanno acqua gli atteggiamenti lacunosi di Benedetto XVI e, peggio ancora, i tentativi inutili e miseri di Messori di far apparire le cose come se fossero state risolte in modo definitivo. No. Il Papa deve completare l’opera e aprire gli “armadi” contenenti gli “scheletri” in modo tale da cambiarne la prospettiva. Com’è noto, non si possono conciliare insieme “il diavolo e l’acqua santa”. Delle due l’una, o si va fino in fondo in questa squallida vicenda oppure non vale a nulla il pentimento e il dolore. Anzi sarebbe una presa in giro. Papa Ratzinger deve fare il passo più importante che riguarda sia la riforma del Codice canonico, con il quale finora la chiesa cattolica ha fatto sempre il buono e il cattivo tempo giustificando l’ingiustificabile sia la consegna dei carnefici alla giustizia civile dello Stato in cui questi preti hanno commesso i reati. Perché si tratta di reati gravi che devono essere perseguiti sul piano penale con sentenze severe e non con trasferimenti d’ufficio dei manigoldi da una diocesi all’altra. Sfruttare a proprio piacimento, come fa Messori, i cavilli manzoniani di cui l’attuale Codice canonico ne consente sempre la possibilità non è “cosa buona e giusta”. Dunque , con buona pace di Vittorio Messori ancora non ci siamo. E’ necessario ancora uno sforzo e la partita si potrà chiudere. E’ qui che si parrà la nobilitate delle Loro Eccellenze Eminentissime ma senza inganni.
sabato 27 marzo 2010
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