giovedì 3 giugno 2010

2 Giugno tra orgoglio e stupidità.

Le celebrazioni della Festa della Repubblica a Roma sono state belle e piacevoli. Come al solito si è visto un clima di festa e di serenità che ha conquistato tantissimi italiani, facendoli sentire bene insieme. L’unica nota stonata è venuta dal mondo della politica e dalla logica della divisione che viene ispirata da cattivi maestri che vogliono distruggere un miracolo: quello di una Nazione che, sebbene con difficoltà, cerca in tutti i modi di far vivere i suoi cittadini nelle istituzioni democratiche di un grande paese. Noi siamo sempre stati contro il mondo del teatrino della politica, contro l’idea di una politica al servizio di se stessa e non dei cittadini. Ma da qui all’idea di remare contro l’unità della Nazione per distruggere uno dei più grandi valori della democrazia italiana - che è la Repubblica - ci corre parecchio. Noi non ci stiamo. Poche parole per mettere in risalto chi è questa cricca di pagliacci che vuole destabilizzare la Repubblica con la scusa del federalismo fiscale prima e della secessione (mascherata) dopo. Si tratta di pericolose cricche di Bertoldi che hanno la frenesia di distruggere la cosa più intelligente che sia mai stata prodotta in duemila anni di storia degli italiani: l’Unità Nazionale nella Repubblica. Oggi abbiamo visto l’ennesima pagliacciata dei leghisti che sono stati assenti intenzionalmente dalle celebrazioni del 2 Giugno. Peggio per loro: hanno perduto un’occasione per stare piacevolmente insieme agli altri. Tra tutti si è distinto il pigmeo del Ministro degli Interni, l'astuto leghista anti-italiano Bobo Maroni che da Ministro dell’Interno della Repubblica (ironia della sorte) dà di nascosto un colpo al cerchio e un altro alla botte per romperla, un furbacchione di ipocrita, ostile alle celebrazioni. Pensate che per essere lontano da Roma il 2 Giugno si è presentato a Varese con una banda di giovani carabinieri che hanno suonato, invece dell'Inno nazionale, la canzonetta "La gatta" di Gino Paoli. Naturalmente, il tutto condito dalla complicità sfrontata del Presidente del Consiglio Berlusconi che fa finta di niente in tutte queste vicende di provocazioni anti-italiane all'Unità nazionale. Una sola considerazione. Chi fa politica per dividere, prima o poi mostrerà quanto vale: cioè niente.

1 commento:

Zeno ha detto...

Ringrazio per la visita e per le impegnative parole in favore della nostra "giovane" Democrazia. Senza ombra di dubbio dobbiamo lavorare ed impegnarci per farla crescere e migliorare sempre di più. Non abbiamo alternative. Il "leghismo" è fuga dalla realtà, miopia politica ed egoismo parossistico.

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