lunedì 18 ottobre 2010

Il Giornale a senso unico: non poteva essere diversamente.

C’era un po’ di curiosità in aria questa mattina, a proposito del fatto di che cosa avrebbe scritto Il Giornale sulla vicenda delle ville di Silvio Berlusconi alle Antigue dopo il servizio di Milena Gabanelli in televisione ieri sera nel suo programma Report. Il servizio ha mostrato una serie di circostanze dubbie circa i pagamenti dell’acquisto del complesso residenziale, effettuato dal solito giro di società oscure, per 22 milioni di euro. Le possibilità offerte al Giornale (ricordiamo che si tratta del quotidiano del fratello di Silvio Berlusconi) erano molteplici. Per esempio il Direttore avrebbe potuto difendere Berlusconi e non parlare più di Fini perché i dubbi e le perplessità ci sono in entrambi i casi, e per imparzialità la faccenda sarebbe stata chiusa. Oppure, avrebbe potuto per par condicio criticare entrambi, Fini e Berlusconi, poiché tutti e due i politici di destra hanno commesso delle irregolarità, o cose del genere. In alternativa, c’era anche la possibilità di affermare che sia Fini, sia Berlusconi, non hanno commesso nulla di penalmente rilevante e finirla lì. Invece, guarda un po’, Il Giornale di Berlusconi ha scelto la strada peggiore e in definitiva quella che li smaschera definitivamente come lacchè del Corsaro di Arcore: quella di difendere l’indifendibile Berlusconi e quella di continuare gli attacchi solo contro Fini. Cosa dire di questa faccia tosta al limite della spudoratezza di un giornalismo umiliante per il modo parziale e sfrontato con cui tratta le informazioni a favore del Capo? Siamo dell’avviso che è meglio tacere e chiudere qui la faccenda, perché queste persone servili di un giornalismo di accatto meneghino non meritano neanche di essere menzionate. Loro se la cantano e loro se la suonano, con gli strumenti del Capo, ovvero con abbondante olio per oliare i cannoni del killeraggio.

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