domenica 31 ottobre 2010

Il trasformismo della Lega di Bossi.

Che il partito leghista di Bossi fosse inaffidabile e scorretto lo si è capito da tempo, da molto tempo, da quando Bossi ha prima avversato Berlusconi, etichettandolo con l’epiteto Berluscaz mafioso, e poi dimenticando le accuse si è alleato con lui, naturalmente per puro calcolo di potere. Ripetiamo che si è alleato con Berlusconi per esclusivi motivi di interesse e di convenienza, e non per ideali politici. Non c’entrano nulla le ragioni legate alla difesa del territorio dei cosiddetti “popoli padani” del nord. Il suo è stato un mero calcolo di opportunismo. In tutti questi anni Bossi ha agito in modo inaccettabile contro i simboli della Repubblica italiana e contro le Istituzioni. Vogliamo richiamare alla mente il ricordo di quale giudizio diede Bossi dei Prefetti. Furono chiamati servi del centralismo romano, uomini inviati da Roma e come tali da considerare insopportabili. Dunque, l’idea di Bossi della figura del potere centrale dovuta alla presenza dei Prefetti in tutte le provincie fu, finché la Lega rimase all’opposizione, di totale chiusura, di disapprovazione e di intransigenza nei confronti di questa figura istituzionale. Come mai adesso non ne parla più male? C’è un nesso a nostro parere tra il recentissimo esempio di abuso commesso da Silvio Berlusconi e la figura del Prefetto, che noi vogliamo mettere in luce per chiarire la logica opportunistica alla Bertoldo dei leghisti. Com’è noto, Silvio Berlusconi l’altra notte, a detta di alcuni quotidiani, ha esercitato un abuso di potere, quando ha fatto la telefonata alla Questura milanese per imporre che la sua amichetta tunisina Ruby, minorenne senza documenti per giunta scappata di casa e accusata di furto, fosse rilasciata e consegnata a una sua amica che dopo poche ore la scaricò a un’altra donna poco raccomandabile. Cosa fece il Prefetto in questa circostanza? Avrebbe dovuto informare subito il Governo dell’accaduto per impedire che il protocollo previsto nei casi di minore non fosse modificato arbitrariamente come invece avvenne. Ma il Capo del Governo è lo stesso Berlusconi. Come vogliamo chiamare questo fatto? Noi lo chiamiamo conflitto di interesse che viene sistematicamente agevolato sia dai Prefetti, sia dal partito di Bossi. Il quadro è completo. Quel Prefetto che Bossi ha sempre chiamato uomo del centralismo romano in questa occasione non risulta essere stato criticato dalla Lega. Perché? La risposta è semplice e riguarda il fatto che Bossi è adesso al potere, i Prefetti li nomina il suo partito e lui è disposto a digerire tutto quello che Berlusconi con la sua vita amorale propone pur di conservare il potere. Come vogliamo etichettare questo stato di cose? Un magma di conflitti di interessi immorali che abbraccia tutto il governo, dal Pdl alla Lega. Un vero esempio di tornacontismo.

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