sabato 2 ottobre 2010

Scioperi al Corriere della Sera: un rito o una difesa di interessi corporativi?

Questo post vuole mettere in evidenza che ancora oggi nell’anno 2010 esistono nella nostra società e nel mondo del lavoro, in particolare in quello giornalistico, sacche di resistenza pseudo-sindacali che nel migliore dei casi non hanno più senso, mentre nel peggiore dei casi sono una difesa corporativa di privilegi di un giornalismo che non esiste più. La vicenda è nota. Il Corriere della Sera perde fette considerevoli di lettori e perde soprattutto qualità e affidabilità del suo sistema di comunicazione. Il perché è presto detto. Lo ha ricordato nella sua nota alla Redazione il Direttore De Bortoli, il quale denuncia da parte della Redazione qualsiasi tentativo di innovazione con il rischio concreto che il CdS rischia di rimanere fuori dai grandi canali di comunicazione giornalistica. Ma di cosa si tratta con precisione? Due sono le ragioni che stanno facendo scivolare il Corsera verso l’inaffidabilità e l’inadeguatezza della sua comunicazione. Prima però vogliamo sgombrare il campo da un equivoco. Noi non difendiamo né il Corriere né il suo Direttore. Anzi, denunciamo il fatto che il Corriere di questi ultimi anni, per la sciagurata decisione politica di essere equidistante politicamente da maggioranza e opposizione, è scivolato su una china di nullità giornalistica che lo rende un organo di informazione inutile. Insomma, il Corsera di oggi non è né carne, né pesce e spesso tenta di nascondere posizioni pro-governative inaccettabili. E passiamo alle ragioni dell’inadeguatezza sempre più spinta del giornale di De Bortoli che deve subire in questi giorni pesanti scioperi corporativi. In primo luogo, c’è una Redazione che ancora oggi adopera categorie sindacali logore, superate e chiaramente perdenti in un mondo in cui il giornalismo cambia di giorno in giorno per l’introduzione delle nuove tecnologie e di nuove esigenze nella comunicazione. In secondo luogo, la ostinata intransigenza della Redazione ad accettare innovazioni tecnologiche. A quanto pare, e ci crediamo perché conosciamo cosa significa difesa corporativa di interessi, la Redazione si rifiuta di introdurre cambiamenti nella logica della firma dei pezzi da pubblicare e, soprattutto, ha paura dell’innovazione. Si sta verificando in modo più consistente ciò che si è verificato nel mondo della scuola statale dove, alla fine degli anni novanta, abbiamo assistito alla inaccettabile resistenza dei docenti sindacalizzati di sinistra di rifiutare tout court il nuovo, cioè si sono rifiutati di accettare l’introduzione di programmi più mirati a colpire bersagli educativi significativi e hanno fatto una resistenza ottusa all’introduzione delle nuove tecnologie. Per esempio, la Redazione fa resistenza nello sviluppare l’informazione sul web. Dice la Redazione che il web non serve e se si pretende di pubblicare notizie su questo nuovo canale noi pretendiamo una speciale remunerazione. Mettetevi nei panni di un cittadino italiano all’estero dove, com’è noto, la lingua italiana è una totale sconosciuta, alla faccia dei proclami del Ministro degli Esteri Frattini la cui opera in Europa è di una inconsistenza preoccupante. In qualunque albergo si va a pernottare ormai c’è il wi-fire col quale ci si collega immediatamente in rete e si leggono le notizie. Se si va sul sito del Corsera si nota subito l’insufficienza e l’inadeguatezza delle notizie che non solo sono superficiali ma che non vengono aggiornate se non dopo molto tempo. Al contrario, se si va sui siti dei giornali internazionali in lingua straniera le notizie ci sono, eccome! E’ mai possibile che il settimo paese industrializzato del mondo deve trattare così i suoi cittadini all’estero? Vergogna a Frattini e al Capo del Governo, che in questa sede non vogliamo nemmeno nominare dopo avere ascoltato in TV la bestemmia che ha pronunciato raccontando una barzelletta su Rosy Bindi. Ma si può andare avanti così? E che dicono i cattolici della CEI di un Presidente del Consiglio da loro entusiasticamente votato alle ultime elezioni che bestemmia per suscitare più interesse e ilarità nelle sue barzellette?

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