giovedì 3 febbraio 2005

Finalmente un po' di chiarezza.

Uno studio approfondito del Comune di Roma, basato sulla rilevazione del flusso di auto nelle principali strade della città, ha messo in evidenza che da quando c'è in atto il blocco delle auto, con il metodo delle targhe pari e dispari, la diminuzione del traffico nella giornata del divieto sfiora il 12%. Questo significa che sul 100% del parco auto, avrebbe dovuto circolare solo il 50%, mentre nella realtà ha circolato l'88% del totale delle auto. Cosa vuol dire questo? Che i romani se ne infischiano dei divieti e usano l'auto, rischiando la multa. Si conferma, ancora una volta l'incapacità degli automobilisti romani ad accettare quei codici di comportamento etici che sono sconosciuti a una larga fetta della popolazione della città eterna. Risultato? Il romano doc continua a circolare con il sedere incollato al sedile dell'auto. Morale? In questa città abbondano bulli, gradassi, sfrontati, spavaldi, arroganti, prepotenti, bellimbusti, prevaricatori, anarchici, gente del tipo "lei non sa chi sono io", che costituiscono una delle caratteristiche della popolazione romana. La sua peculiarità, è una palla al piede alla città di Roma, che nonostante tutto rimane una città meravigliosa e straordinaria. Parodiando Montanelli, a coloro che nonostante tutto vogliono continuare a vivere a Roma, dovremmo dire che è necessario “turarsi il naso e non respirare”. Naturalmente, finché è possibile. Sappiamo che questa visione della vita ha una caratteristica. Quella di vivere in apnea.

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