domenica 13 febbraio 2005

I desideri dei politici della sinistra italiana.

“L’Italia convochi il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, faccia ritirare gli americani dall’Iraq, anzi li sconfigga in battaglia e poi se ne riparla”. E’ una frase straordinariamente efficace del vignettista Vincino, che racchiude in estrema sintesi tutto il pensiero politico del popolo della sinistra. L’Unione, presa alla gola con un esemplare gesto atletico-politico dal gruppuscolo di estrema sinistra (in testa Rifondazione, con Verdi, Comunisti d’Italia e Correntone), è preda di un disastroso e ondivago atteggiamento di rinuncia collettiva di assunzione di responsabilità nella delicata e controversa questione della missione militare italiana in Iraq. Adesso che è palese a tutti che l’Italia è là non per militarismo bellico, ma per permettere a quello sfortunato paese di risollevarsi dalla morsa dittatoriale del precedente governo, emerge in modo chiaro e lampante la mancanza di coraggio dei politici del centrosinistra. Di questo si tratta. La frase di Vincino è sintomatica del fatto che la sinistra si trova sprofondata nella palude bertinottiana e non sa come uscirne. Un consiglio? Vada a imparare l’arte politica dall’Udeur di Mastella, che in questa vicenda è stato l’unico soggetto politico coraggioso. Ah! Dimenticavamo. Ci sono anche altri desideri, più o meno nascosti, nelle fila della sinistra. Eccone un campionario. Tutti si al referendum e poi cambiamento della legge, in modo tale che chiunque possa partecipare alla scorpacciata delle inseminazioni artificiali, omologhe o eterologhe, a piacimento. Insomma siamo al supermercato degli ormoni. In secondo luogo, matrimonio degli omosessuali ed equiparazione della loro unione a quella della famiglia normale. Ormai, della tradizionale famiglia italiana, costituita da padre, madre e figli, nessuno di questi politici di sinistra ci crede più. All’ombra dell’ombrello della “libertà di pensiero e di azione” si spacciano idee al limite della stabilità della società. In terzo luogo, il rogo dei figli dell’attivista del MSI bruciati vivi, a Roma nel 1973, da un gruppo di mascalzoni rivoluzionari di estrema sinistra. Tutta colpa di chi? Dell’attuale centrodestra che è andato a risollevare un caso che avrebbe dovuto rimanere sepolto nel ricordo di tutti e, viceversa, solidarietà a tutti i compagni di Potere Operaio che in questa vicenda sono da considerare delle “vittime del montaggio politico” del centrodestra. Brigatisti rossi, rivoluzionari alla Oreste Scalzone e simili, tutti liberi di rientrare in Italia e di riprendere la loro attività politica mediante indulti e amnistie generalizzate. In quarto luogo, le Foibe. Un’invenzione di Berlusconi e della RAI di Cattaneo, che non meritavano di mettere sullo stesso piano i partigiani del “democratico” e comunista Tito con tutti coloro che hanno gettato nelle foibe i fascisti italiani. Non era il caso di infangare il simbolo della rivoluzione marxista: la gloriosa “falce e martello”. Anzi. Guai a quei parlamentari europei che in questi giorni al Parlamento europeo stanno cercando di proporre di vietarne l’uso insieme alla svastica nazista. Costoro sono solo dei controrivoluzionari, che appartengono alla nuova classe politica dei paesi dell’ex-Est europeo, venduti agli Stati Uniti. Vero? Ci fermiamo qui, per carità di popolo. E poi dicono: ma come è stato possibile che nel 2001 Berlusconi abbia vinto le elezioni nazionali? E ancora continuano a non capire. Ma, come dice il proverbio, non c’è cosa più difficile che cercare di far sentire un sordo che non vuole sentire.

Nessun commento:

Support independent publishing: buy this book on Lulu.