venerdì 4 febbraio 2005

Tra ineguagliabile e ridicolo.

Nei giornali di oggi, 5 Febbraio 2005, compare un articolo sui “nuovi servizi” dell’Università “La Sapienza” di Roma. In breve, si tratta di una chicca veramente degna di nota. Nella prima università romana, i professori si sono accorti che i laureandi del nuovo corso di laurea triennale non sanno scrivere la tesi di laurea in italiano corretto. Sembra incredibile, ma è così. Dunque, a detta del professore Luca Seriandoli, Direttore del corso ordinario di Linguistica italiana nella facoltà di Lettere della Sapienza di Roma, poco prima di laurearsi, gli studenti presentano la loro ricerca sottoforma di tesina, in cui appaiono errori ortografici e sintattici clamorosi perché non sono presenti in forma corretta né gli apostrofi, né le virgole, né i congiuntivi, né le coordinazioni e i tempi dei verbi nelle proposizioni. Per aiutare i Signori laureandi, ed evitare agli stessi di presentare i loro scritti in italiano maccheronico, il Consiglio di laurea ha deciso di istituire uno “sportello” di tutorato per migliorare le loro competenze linguistiche in italiano scritto. Per l’orale si vedrà in seguito. Risparmiamo i particolari della vicenda che interessano la struttura del corso di “recupero” e degli strafalcioni che maggiormente si notano negli scritti degli studenti e passiamo ai commenti. Primo dubbio. A 23-24 anni questi Signori si possono ancora chiamare studenti? Lascio ai lettori l’ardua risposta. Secondo dubbio. Il “fenomeno” interessa solo gli studenti romani oppure è generalizzato su tutto il territorio nazionale? Non c’è traccia di risposta nei citati articoli. Terza questione. Si tratta solo di studenti delle facoltà scientifiche oppure il fenomeno è più trasversale e interessa anche gli studenti delle facoltà cosiddette umanistiche? Silenzio anche su questo. Conclusione. Vista l’assoluta anarchia con la quale la lingua italiana è disonorata, è lecito aspettarsi un mea culpa dell’intera scuola superiore romana o no? E se sì, i Dirigenti Scolastici cosa intendono fare a questo proposito? Ma, soprattutto, in condizioni di assoluta ignoranza come quella denunciata dall’articolista del Corriere della Sera, è possibile che l’ineffabile Ministro della PI, con il suo codazzo di Consiglieri, Dirigenti Generali, Ispettori Ministeriali e Direttori Regionali facciano finta di niente? Al lettore l’ardua sentenza. A noi una piccola soddisfazione. Ecco la conferma sperimentale di tipo galileiano, che andiamo sostenendo da anni, che i governi e i ministri della PI di questi ultimi lustri, di centro sinistra e di centro destra, hanno governato malissimo. Se ci fossimo trovati in un altro paese, il minimo sarebbero state le dimissioni dell’intero staff governativo. Ma qui, si sa, siamo in Italia. Il paese delle lettere. Si. Quelle di raccomandazioni!

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