venerdì 2 settembre 2005


"Sant'Azeglio" ha messo una pezza!

Il Presidente della Repubblica è intervenuto sulla delicata questione del Premier Berlusconi che voleva condannare al carcere tutti coloro i quali si fossero resi promotori della pubblicazione delle intercettazioni telefoniche effettuate dalla magistratura contro i delinquenti. Questi i fatti e passiamo alle opinioni. Un grande quotidiano nazionale ha già detto che: "Appena ha finito di scorrere il testo, Ciampi è stato perentorio: Berlusconi non potrà utilizzare il decreto legge, come invece aveva chiesto, per gli otto articoli che cambiano le regole sulle intercettazioni telefoniche. Per il Quirinale non c'è il requisito dell'urgenza. Non resta che un disegno di legge di difficile gestione a fine legislatura".
Cosa dire dell'ennesima pirlata del nostro Silvio nazionale? Pensate che secondo Lui chi si dovesse macchiare del "gravissimo reato" di pubblicare le mascalzonate compiute dai rampanti magliari, scalatori di Borsa e "furbetti del quartierino" che "baciano in fronte" gli amici, rischierà il carcere fino a sei anni, mentre chi dovesse passare sottobanco, come è stato fatto, mazzette miliardarie, agilmente nascoste dalla lobby degli avvocati, non rischierà nulla. Si tenta cioè il colpo di mano consistente nel fare una legge ad hoc per eliminare il reato dal codice penale. Vi sembra questo il metro di misura di una personalità che vuole guidare di nuovo il governo per altri cinque anni? Ma il Sig. Presidente del Consiglio ricordi le parole profetiche di Indro Montanelli: "Gli italiani, per togliersi di dosso questo affarista televisivo devono subire (ha detto proprio così) per un intero quinquennio le sue furbate. Allora e solo allora capiranno"!Alle prossime elezioni il partito di Forza Italia di Berlusconi rischia di trovare come regalo della befana solo carbone.

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