Tutti d'accordo presso la Banca di Credito Cooperativo di Roma. L'accordo è ufficiale, con il visto dei Sindacati. Il babbo va in pensione e il posto va al figlio o al nipote. Questa la notizia. Ed ecco il nostro commento. Continuiamo a farci male. Dopo le vergogne delle nomine politiche agli enti comunali fatte dalla nuova giunta municipale di Roma ad amici e militanti adesso tocca a figli e nipoti. Finalmente i romani doc ce l'hanno fatta. Era da anni che speravano che si trovasse la maniera di sdoganare il vecchio, caro, amato e molto romanesco nepotismo di famiglia. Adesso è fatta. Si aprono scenari straordinari. Pensate alla possibilità di allargare l'idea non solo alle banche private ma soprattutto ai servizi pubblici. Con Berlusconi a capo del governo tutto è possibile. Una piccola leggina ad hoc ed è fatta! Presidi di scuole che vengono sostituiti dai nipoti, cugini dei medici degli ospedali che rilevano il posto del parente chirurgo, il vigile urbano nonno che va in pensione per far posto al figlio del cognato e, dulcisi in fundo, lo zio al catasto che viene sostituito dal fratello minore di secondo letto. Il tutto, naturalmente, con l'apprezzamento dei sindacati (in questo caso la Cisl romana). Cosa volete che possa accadere di peggio? Ma abbiate pazienza. I romani in questo campo hanno tanta fantasia e molta creatività: troveranno ancora la possibilità di stupire il mondo.
venerdì 20 novembre 2009
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