martedì 26 giugno 2012

Elezioni egiziane e pretese italiane.


محمد مرسي è il nuovo Presidente della Repubblica Araba d'Egitto. In italiano il nome Muhammad Mursi viene tradotto dagli intelligentoni giornalisti del Bel Paese in Mohammad Morsi, con la «o» al posto della «u», nonostante nell’arabo classico non esista la vocale «o». Per gli egiziani, ma anche per tutte le persone intelligenti in grado di capire la portata storica dell’elezione diretta di Mursi, si tratta di un vero e proprio evento epocale che non ha precedenti nella storia millenaria araba ed egiziana. C’è da essere più che contenti di questo fatto, nonostante i nemici del mondo arabo tendono a classificare l’elezione come un grave errore perché è stato eletto un musulmano alla guida di un partito musulmano. In queste poche righe desideriamo far riflettere gli amici che ci seguono che l’elezione di Mursi, ancorché credente musulmano, è da considerare una cosa non solo legittima ma normale, normalissima. In pratica è come se in Italia venisse eletto a Presidente della Repubblica un politico cattolico appartenente alla Democrazia Cristiana. Il paragone è perfetto e veritiero perché il partito dei Fratelli Musulmani rappresenta quello che in Italia ha rappresentato la DC negli anni della "Prima Repubblica": cioè un partito di politici credenti, che fanno del loro credo religioso il portato della religione islamica che in un paese musulmano è non solo religione ma anche giurisprudenza e tradizione. La pretesa degli ingenui è che a loro dire doveva vincere un politico moderato di tipo occidentale, magari laico, meglio antimusulmano e, volesse il cielo, addirittura a favore di Israele. Vero? La verità è che i veri estremisti in Egitto sono i sunniti "duri e puri" chiamati salafiti, che sono stati sconfitti da Mursi. Con i dovuti distinguo, Muhammad Mursi è l’equivalente di Alcide de Gasperi in Italia quando, dopo le prime elezioni del dopo guerra, il grande politico democristiano trentino fu nominato Presidente del Consiglio e permise l'inizio della rinascita dell'Italia. Sappiate che all'epoca nessuno nell'ex-Unione Sovietica si meravigliò.

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