martedì 5 giugno 2012

Gianni Alemanno non finisce di stupire.


Dunque, avevamo ragione. Il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, dopo lo sgarbo istituzionale fatto al Presidente della Repubblica ne fa una delle sue, al limite della provocazione. Che cosa si è inventato il “non Sindaco” di Roma, ovvero colui che ha affossato la città di Roma perché ha lasciato incancrenire i veri problemi della città con atteggiamento pilatesco? Dopo avere contestato le spese per la parata militare del 2 giugno che, a suo dire, erano "uno schiaffo ai terremotati dell’Emilia" che fa? spende centinaia di migliaia di euro per fare intervenire sul lungomare di Ostia le Frecce Tricolori che il Presidente della Repubblica, suo malgrado, non aveva invitato alla parata per risparmio e sobrietà. Alemanno dice che l’evento ha richiamato turisti e cittadini e, dunque, meritava di essere effettuato. Con la piccola differenza che dopo avere maldestramente commesso una gaffe imperdonabile e peccato di incoerenza adesso mette le mani nelle tasche dei cittadini alleggerendo le casse del Comune per lo stesso motivo per cui aveva criticato il Colle. Ma si può essere più spudorati di così? Dopo aver fatto vergognare mezza città per la figuraccia della sua assenza alla manifestazione simbolo dell’Unità d’Italia si permette di spendere del denaro pubblico per farsi bello con commercianti, tassinari e ristoratori del litorale. Invece di far lavorare i vigili urbani nelle strade per aiutare la città a farla funzionare meglio e per punire i furbetti che a Roma abbondano, copia goffamente Berlusconi e inizia la campagna elettorale, non sul predellino ma sul lungomare, sprecando denaro. E questo sarebbe il nuovo? Sarebbe questa la sobrietà e il risparmio di un'amministrazione comunale che si ispira alla romanità? Ma per favore mi facci il piacere, avrebbe detto Totò.

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