mercoledì 11 giugno 2008

Intrallazzi e figliuoli dissipatori.

L’ex direttore generale della Juventus Calcio Luciano Moggi, incastrato e messo "alla gogna" dalle intercettazioni telefoniche ordinate dalla magistratura mentre intrallazzava con altri suoi pari, ha detto che nei giorni successivi alla loro pubblicazione sui giornali pensò al suicidio ma lo salvò la riscoperta della fede. "Riscoperta" perché il Moggi dice di essere sempre stato un fedele di Padre Pio, tanto da portare nel portafoglio l’immaginetta del Santo. Capito l’antifona? A parte il fatto che non riusciamo a comprendere come si possano conciliare i loschi imbrogli commessi nelle contrattazioni calcistiche con la purezza della fede, che presuppone onestà di intenti e dirittura morale, in questa faccenda c’è uno scoraggiante punto d'arrivo. E cioè, che più si è mascalzoni e si delinque ai danni degli onesti più ci si salva “riscoprendo” la fede, magari con l’aiuto generoso di qualche disponibile sacerdote, fors’anche tifoso di calcio. Potenza del pallone. E intanto la gente onesta, che per essere tale in un mondo di sporcizia morale, fa sacrifici immensi, non solo non è salvata da nessun sacerdote ma è addirittura ignorata dalla Chiesa che si dedica quasi esclusivamente a salvare il figliol prodigo di turno. E questa sarebbe giustizia?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Nella Chiesa non esiste il concetto di giustizia terrena. Ci si affida a quella divina, come consolazione (meglio di niente, no?). La Bibbia è stracolma di ingiustizie.
Per quanto riguarda i preti, si sa, stanno sempre dalla parte del potere, dove si può mungere. E poi, sinceramente, credi davvero che uno come Moggi abbia riscoperto la fede?
Cammelli, preparatevi a passare attraverso la cruna dell' ago!!!
Ciao
Ugo

Support independent publishing: buy this book on Lulu.