sabato 14 giugno 2008

Papa Ratzinger stupisce tutti e introduce un pericoloso precedente nelle relazioni diplomatiche.

Il protocollo stracciato. La consuetudine rovesciata. L’usanza messa in crisi. La prassi stravolta. La pratica ribaltata. Usi e abitudini diplomatiche sconvolte in modo irreversibile. Sembrano questi i risultati della visita di George Bush a Ottone II, pardon Benedetto XVI, a Roma. Il Papa non ha ricevuto Bush come è solito fare nell’abituale studio dei ricevimenti a S.Pietro. No. Per la prima volta e in modo esclusivo ha ricevuto un Capo di Stato straniero nei Giardini vaticani. E adesso prevediamo la reazione degli Altri. Immaginiamo che saranno arrabbiati. Si staranno chiedendo perché a Bush si e a loro no? Prevediamo qualche bufera, del genere proteste diplomatiche e conseguente ritiro degli Ambasciatori. Pazienza. Ormai la frittata è fatta. Ma un altro risultato il Papa l’ha ottenuto. Si tratta di un risultato storico. Dopo la famosa domanda di Stalin su quante divisioni disponesse il Papa con il suo esercito svizzero, l’altro ieri è seguita la domanda di Bush su quanto fosse grande il Vaticano. La risposta è stata meno del Texas. “Si, ma è molto più importante” ha ribadito Bush. Che volete di più dalla vita?

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