lunedì 9 giugno 2008

L'Italia: un paese precario, insicuro che rischia la convivenza civile.

Oggi ci sentiamo lo spirito di fare dei savonarolismi. Lo meritano i tempi e gli italiani. Persino Berlusconi lo ha capito. Per pagare meno tasse è necessario che le tasse le paghino tutti. Autonomi, industriali, commercialisti, avvocati, ecc... Qualcuno incomincia ad accorgersi che la società italiana va malissimo. Attenzione. Qui non si dice che l'Italia va male dal punto di vista economico, il che è vero. No. Qui si parla di crisi spaventosa dal punto di vista valoriale e sociale. I soldi non c'entrano o c'entrano poco. Istat, Censis, Sindacati, Confindustria, Centri studi universitari, ecc... cominciano ad accorgersi che il paese va sotto e non ce la fa a rialzarsi. Lasciamo perdere le analisi dei sindacati e della confindustria perchè entrambi mancano di serenità di giudizio e di obiettività. Lasciamo perdere anche gli articoli d'assalto dei giornali che giusti nella sostanza non riescono a dare il senso della globalità della disfatta della società italiana. Non parliamo neppure delle analisi socio-politiche dei partiti perchè, è noto anche ai sassi, che mancano totalmente di credibilità. Non discutiamo neanche le analisi della Chiesa cattolica perchè troppo interessata a mostrare l'insipienza delle autorità dello Stato per sostituirsi ad esso. Parliamo, invece, di istituzioni superpartes, come l'Istat e i centri studi delle Università che sono credibili quel tanto che di questi ci si possa fidare. Desideriamo dire poche cose sul contenuto degli studi di queste istituzioni. L'attuale società italiana è diventata inadeguata alle sfide del nuovo millennio. E' arcaica, burocratizzata al massimo, "mandarinizzata" nel nepotismo e nelle tangenti, inadeguata ai tempi e, soprattutto, incapace di aiutare i cittadini a crescere sotto il profilo non tanto economico (il che è comunque grave) quanto valoriale e civile. La società italiana mostra inequivocabilmente un declino irreversibile, strutturale e globale dovuto alla incapacità della convivenza collettiva che è proiettata verso la regressione civile. Ormai dal nord al sud e a qualunque latitudine i comportamenti civili ed etici degli italiani sono improntati al massimo egoismo e al massimo disinteresse verso l'etica. Non contano più gli altri, perché ha perduto senso il concetto stesso di solidarietà; e alla fine gli italiani si ritrovano a perseguire l'inciviltà. Un esempio di questi giorni. In una piazza di un paese calabrese c'è una manifestazione di premiazione alla presenza di 600 persone. Improvvisamente, due killer sparano, uccidono un pregiudicato e colpiscono mortalmente un bambino. Nessuna di quelle seicento persone si è presentata alla polizia per denunciare i killer. Non bastano ormai i richiami al senso morale e al senso civico: gli italiani fanno "orecchie da mercante" e basta. Ormai questi messaggi inviati da chicchessia non valgono più niente. Zero tagliato. Gli italiani pensano solo al proprio particulare, si interessano solo dell'investimento dei propri denari, sviluppano soltanto le relazioni in grado di far programmare loro una rete di amicizie per ottenere favori e raccomandazioni. Gli italiani che fanno parte della platea delle due pessime e diseducative piattaforme televisive monopolistiche, cioè Rai e Mediaset, non partecipano più ad alcun aspetto della società civile, come per esempio disertano in massa le elezioni scolastiche per la elezione dei rappresentanti dei genitori nei vari organi collegiali della scuola, non frequentano più i dibattiti culturali, non hanno più un "circolo" di riferimento, ecc... Insomma, niente di niente. L'unico interesse che gli italiani manifestano sembra essere quello di una piena e convincente partecipazione alle attività religiose delle parrocchie, alla organizzazione di viaggi turistici religiosi (vanno forte Padre Pio e Medjugorie), e cose del genere, oltre naturalmente vedere, durante il gozzoviglio dei loro cenacoli, le trasmissioni televisive con le veline di turno, le fiction e le partite di calcio dei loro beniamini che vengono sfornate copiosamente dalle pessime e vergognose TV italiane. Non bisogna essere sociologi o specialisti di dibattiti di questo genere per capire che così non si può più andare avanti. E’ in ballo addirittura la convivenza civile dell'intero popolo italiano. Questo blog è una testimonianza evidente delle denunce che abbiamo ripetutamente riproposto del disinteresse totale delle Pubbliche Autorità. La ricetta? Non abbiamo bacchette magiche. L'unica cosa che consigliamo a noi stessi prima che agli altri è di sferzare con durezza i comportamenti delinquenziali dei nostri concittadini. Tutto nasce da lì. Se si riuscisse a fare breccia nei loro comportamenti sociali ed etici forse si creerebbero le condizioni per passare a una rinascita valoriale, etica e morale di questi "italici" individui che ormai delinquono a più non posso, protetti da leggi e magistrati accondiscendenti. Naturalmente con la complicità di politici di tutte le specie, di sinistra e di destra.

Nessun commento:

Support independent publishing: buy this book on Lulu.