Il Presidente del Senato Renato Schifani all’indomani del vergognoso episodio di razzismo, definito dal Presidente della Repubblica "raccapricciante", ha promesso come risarcimento un lavoro all’immigrato indiano bruciato vivo da tre teppisti italiani. Vorremmo ricordare al Presidente del Senato che il problema vero del razzismo in Italia non è dare un lavoro agli immigrati presi di mira da bulli di quartiere ma impedire che si faccia strada nel paese la concezione brutale dell’uccidere per noia o per vendetta un cittadino immigrato. In ogni caso noi cittadini che non abbiamo nulla a che fare con questa teppaglia coccolata e viziata da genitori inetti, pretendiamo che il potere politico prenda provvedimenti concreti per evitare che si verifichino di nuovo brutture del genere. Pertanto consigliamo al Presidente del Senato i seguenti suggerimenti al Parlamento:
1) far cambiare la norma penale del reato di razzismo, introducendo più severità e certezza nella pena ed eliminando qualunque possibilità di perdonismo o di riduzione di pena futura;
2) rendere obbligatoria la frequenza scolastica di tutti i giovani fino a 18 anni. Finché costoro potranno bighellonare indisturbati ad annoiarsi con i loro amici bulli il problema non sarà mai risolto;
3) colpire severamente chi si macchia di veicolare idee razzista e xenofobe, obbligando i soggetti a riparare alla violenza verbale e/o fisica con forme di volontariato imposte per legge e con risarcimenti civili di notevole entità;
4) adottare come linea generale di governo provvedimenti legislativi che sviluppino la convivenza e l’integrazione per i lavoratori immigrati regolari, sanzionando severamente i comportamenti razzisti sia di tipo isolato, sia soprattutto quelli fatti da organizzazioni politiche che si richiamano a qualunque ideologia, le quali dovrebbero immediatamente essere messi fuori legge.
Solo così si potrà voltare finalmente pagina e cominciare a vergognarsi di meno di essere italiani. La frase *italiani brava gente* è falsa! Lo dimostrano i comportamenti messi in atto dagli italiani in tutti i conflitti sia militari, sia civili. Personalmente stiamo vivendo il dramma di cittadini che si vergognano di appartenere a un paese dove il Primo Ministro è latitante su questa questione. Forse è impegnato a seguire di più Kakà e Beckam? Ma mi faccia il piacere, avrebbe detto Totò.
martedì 3 febbraio 2009
Danni e riparazioni: si perde sempre e comunque.
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