Non hanno capito nulla. Continuano imperterriti a non deviare dalla rotta verso l’autodissoluzione. E all’orizzonte non si vede ancora nessuno, tranne Mario Monti, che al timone della “nave Italia” possa evitare ciò che il Comandante Schettino ha prodotto con la sua inazione: il più grande suicidio di una nave italiana andata a sbattere su uno scoglio e la più grande ripulsa morale di tutti i tempi per aver abbandonato i crocieristi alla deriva. Lo stesso stanno facendo i nostri partiti e i loro politici. Berlusconi che rientra in gioco quando e come vuole contraddicendo in pieno le sue dichiarazioni che mai si sarebbe più candidato alla Presidenza del Consiglio e che senza dubbio si sarebbero fatte le primarie. Bersani che a pochi mesi dalle elezioni più importanti della storia italiana del terzo millennio ancora non ha deciso se si devono fare le primarie, se queste devono essere di partito o di coalizione e l’eterna diatriba della scelta della coalizione: con o contro Casini, con o contro Di Pietro e Vendola, da solo perché Segretario del suo Pd, etc. ” Si … però…” sembra il ritornello dell’emiliano doc che a tutt’oggi è una vera e propria incognita politica ed elettorale. E intanto si scoprono i soliti imbrogli della Giunta capitolina di Alemanno e del Pdl romano che hanno portato in carcere decine di iscritti al partito di Berlusconi mentre il Sultano di Arcore sta pensando di cambiare nome al partito. Ma a che gioco stiamo giocando?
domenica 15 luglio 2012
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