martedì 3 luglio 2012

Silvio Berlusconi e l’impoverimento dell’Italia.


E’ evidente a tutti che l’Italia si è impoverita. Nonostante gli sforzi del governo Monti, il paese è diventato più povero di prima. Molto più povero. Lo confermano implacabili le statistiche dell’Istat che fotografano un paese con milioni di disoccupati sulla soglia della povertà. Chi l’avrebbe mai detto. Il responsabile principale di questo tremendo impoverimento generale è questa classe politica e fra tutti i partiti e i loro segretari (in qualche caso è meglio parlare di padroni) emerge scandalosamente un solo nome: Silvio Berlusconi. E’ inutile che la sua stampa e le sue tv cercano di nascondere questa angosciante verità. Il fatto è che quest’uomo ha giocato sporco facendo credere che avrebbe risolto i problemi degli italiani quando invece li ha ulteriormente aggravati. Il suo è stato un colossale imbroglio e a perdere è stato l’intero paese, tranne lui che è diventato ancora più ricco. Questa è la tremenda verità ed è necessario ricordarlo da qui in avanti perché il padre padrone del Pdl ha la sfrontatezza di riprovarci e dice che vuole di nuovo “scendere in campo” e costruire un nuovo soggetto politico di centro-destra cambiando nome al suo partito e ricreando con la nuova (sic!) Lega Nord un asse preferenziale. Naturalmente, chiede alla Chiesa cattolica di supportarlo e di opporsi al tentativo di Casini di proporre al centro-sinistra un programma di governo fra forze moderate. Fate attenzione perché se ci riuscisse porterebbe gli italiani dalla povertà alla disperazione. Purtroppo, l’uomo è pericoloso come un cobra e potrebbe anche riuscirci perché la miopia di alcune forze politiche di opposizione da una parte e le sirene per incantare l’elettorato cattolico dall’altra, se unite in una combinazione micidiale a tenaglia tra martellamento delle sue tv e promesse alla Chiesa cattolica potrebbe permettergli tutto, anche di diventare di nuovo il prossimo Presidente del Consiglio. Non sottovalutatelo. Lui è l’unico che riuscì a emarginare il grande Indro Montanelli. Non è poco.

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