lunedì 5 novembre 2012

Scuse irricevibili e ipocrite.


Chiedere scusa è sempre “cosa buona e giusta” ma ... I puntini di sospensione significano che le scuse sono accettate a condizione che non siano subordinate a qualcos'altro. Dire chiedo scusa agli italiani perché non ce l’ho fatta "a causa della crisi" significa che se non ci fosse stata la crisi Berlusconi non avrebbe mai chiesto scusa e avrebbe continuato imperterrito a commettere errori e guai. Ed è qui che sbaglia. Silvio Berlusconi avrebbe dovuto chiedere scusa agli italiani “a prescindere”. Troppi sono stati i suoi comportamenti scorretti, avaloriali e aetici che hanno portato l'Italia sul baratro dello sfacelo morale oltre che economico e finanziario. D’altro canto, insopportabile è stata la sua opera di introduzione della categoria dell’odio nella competizione politica. Se aggiungiamo lo scandaloso sistema di lottizzazione che ha messo su, permettendo il saccheggio delle risorse e le sconcezze morali nel campo della moralità abbiamo un ritratto più completo ma sempre parziale del suo modo di operare. Parziale perché la trasmissione su Rai3 Reporter ha finalmente permesso di squarciare il velo di segretezza che ruotava intorno alle origini del suo potere nella potente Lombardia. Ieri sera nel programma di Milena Gabanelli sono emerse responsabilità tremende che, se confermate, spiegherebbero tutto relativamente a origini, ascesa, conquista, trionfo e rovina del politico Berlusconi. L’idea centrale intorno al tema dei “massimi segreti" del mondo di Silvio Berlusconi parte dall'origine dell’avventura della discesa in campo (acquisto di Rete4 e del Giornale di Montanelli) e ruota intorno all'idea che sarebbe stata la potente “Compagnia Cattolica delle Opere” a fornire a Berlusconi mezzi economici e strumenti culturali (Comunione e Liberazione) per il suo progetto di potere prima lombardo e successivamente nazionale. Addirittura abbiamo ascoltato che l’attuale Cardinale di Milano Angelo Scola, il dimissionario Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e altri potenti personaggi dell’entourage cattolico della Compagnia di Don Giussani avrebbero dato addirittura “lezioni private” a Berlusconi su come la matrice cattolica avrebbe dovuto impregnare la sua opera di imprenditore televisivo e di editore di giornali. Ed ha il coraggio di chiedere scusa “con i se e con i ma”? Scuse irricevibili.

1 commento:

Giancarlo ha detto...

In particolare, quel piccolo "dovrei" nasconde l'arroganza del potente , non dice DEVO ma dovrei !
Come dovrebbero tutti quelli che , come rivela Report, lo hanno supportato in questi anni con la scusa del pensiero liberale. Ma la realtà è stata la creazione di una oligarchia che per anni ci ha soffocato ed ancora, chissà per quanto tempo ci soffocherà !

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