giovedì 1 novembre 2012

Il trionfo dei disvalori.


Le elezioni regionali siciliane non sono state un test nazionale credibile. E’ vero che hanno confermato la tendenza a un forte astensionismo e a un successo del M5S, peraltro prevedibile. Il resto non vuol dire nulla, perché la stessa vittoria del candidato del centrosinistra è la conseguenza più della divisione degli altri due partiti di centro-destra che della sua intrinseca forza. Dunque, i giochi sono ancora aperti. Il test significativo verrà a fine gennaio con le elezioni regionali in Lombardia e nel Lazio.Nel frattempo tutti i partiti tradizionali raccolgono le conseguenze della sbornia di arrivismo, carrierismo, cinismo, portaborsismo e malcostume offerti dai loro politici in qualità di ladri di Stato rubando, senza ritegno, i soldi pubblici dei rimborsi elettorali. Non si salva nessuno, nemmeno i "puri e duri" della Lega e dell’Idv che, più o meno, sono dello stesso rango dei Fiorito, dei Lusi, dei Penati e della mandria di assessori regionali lombardi che si sono venduti l’anima alla ‘ndrangheta. In pratica tutti i partiti dell’attuale Parlamento sono impregnati di un cattivo odore dovuto alle pessime qualità morali dei loro comportamenti. La forte astensione siciliana ha il significato di una fuga in massa dalla democrazia partecipata, che appare tragicamente tradita dai giochi di potere di tutti i capi partito. La politica ormai si è ridotta a fuga dalle responsabilità del voto e fa apparire la nostra Repubblica una democrazia immorale e depravata, senza valori, vuota di principi etici e piena di politici corrotti, allenati solo a essere bravi corridori in grado si arrivare primi nell’accaparramento delle poche risorse rimaste. Senza etica e rinunce sostanziose dei professionisti della politica il quadro peggiorerà ancora di più. E prendere atto che i soli eletti del M5S predicano moralità e forte diminuzione delle prebende dei Nostri non muta la sostanza del problema.

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