sabato 20 aprile 2013

Delusioni montiane a catena.



Il governo Monti è stato prezioso. Adesso non lo è più. Su incarico di Napolitano, il Senatore Monti ha svolto un lavoro complesso e delicato e ha salvato l’Italia nell’immediatezza della crisi prodotta dal governo Berlusconi. Dunque bene, bravo, bis? Ma neanche per sogno. Il Professor Monti all’inizio ha fatto bene. Poi sempre peggio. Non contento di avere messo in moto la macina con la quale ha schiacciato il paese, triturando e spremendo fino all’inverosimile i cittadini meno abbienti, ha voluto strafare. Non solo ha tartassato gli italiani con la sua politica recessiva, basata sull’equazione “aumento tasse= recessione” ma, fatto grave sul piano etico, non ha fatto differenze tra ricchi e poveri producendo un aumento incontrollato del numero di poveri non in grado più di sopravvivere. Poteva evitarlo? Si. Poteva. Ma non lo ha fatto. E’ stata una sua scelta. Diciamo la verità, la classe sociale dei ricchi non è stata neanche scalfita dalla crisi. Pensate un po’ che l’impatto delle sue manovre blindate sulla retribuzione di un Dirigente è stato un solletico e niente di più. Mentre i ricchi sono diventi più ricchi, i poveri (operai, pensionati, impiegati, etc.) sono andato in rovina, all’inferno. Ma Monti non si è fermato solo a questo. Monti adesso, per le elezioni del Presidente della Repubblica, ha candidato alla carica della Presidenza della Repubblica il suo attuale ministro degli Interni, ovvero Annamaria Cancellieri. Monti afferma che si tratta di un segno importante per la pacificazione politica dell’Italia e una figura neutra che darebbe lustro alla carica. Appunto. Una figura neutra e sbiadita. Per carità, la Signora Dirigente sarà una personcina a modo, molto equilibrata e conosce l’ambiente bene. Tuttavia, ha un vulnus che la rende inadeguata al ruolo. Di che cosa si stratta? Della sua inidoneità a prendere decisioni proporzionate alla gravità dei fatti quando è necessario. Il Ministro è colei che, di fatto in una intervista televisiva, ha escluso la possibilità di espellere dalla polizia i quattro poliziotti del caso "Aldrovandi". Questi poliziotti presero a botte un ragazzo provocandogli la morte e per questo sono stati condannati dalla magistratura al carcere. Un fatto gravissimo che mostra la inadeguatezza di costei che non si è resa conto della gravità dei fatti commessi dagli agenti. Si può avere fiducia in un soggetto così?

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