martedì 16 aprile 2013

Non basta essere cattolici per diventare Presidente della Repubblica.


La lettera di Renzi era necessaria. Non si poteva rimanere nella penombra. Si doveva uscire dalle zone di ambiguità politica ed essere illuminati dalla luce solare che elimina, in un colpo solo, ombre e penombre. Dunque, il criterio di essere cattolico non è il requisito giusto e unico per diventare un politico credibile ed essere votato per il Quirinale. Ma allora qual è il criterio giusto? Il criterio più adeguato è che si può essere di qualunque fede religiosa o ateo. Ma soprattutto si deve “non essere”. Non essere della Casta innanzitutto. Non essere di parte. Non essere inattendibile o impresentabile. Forse non dovrebbe essere nemmeno simpatico. Insomma, non essere un soggetto che ha avuto “le mani in pasta”, con incarichi e stipendi da privilegiati. Non deve essere un soggetto che non sa le lingue. Non deve essere neanche una persona conosciuta solo in Italia. Preferibilmente non essere stato un politico che abbia fatto politica nei grandi partiti responsabili dei disastri in cui ci troviamo oggi. Il Presidente della Repubblica deve essere un soggetto sobrio, uomo o donna, che si sia battuto per tutta la vita per i diritti umani, razziali, religiosi e politici di tutti, soprattutto dei più deboli, dei più bisognosi, dei poveri. In nessun caso si deve essere ricchi. Chi ha soldi non ha filo adeguato da far passare attraverso la cruna dell’ago. Noi proponiamo due nomi di donna: quelli di Emma Bonino e di Laura Boldrini. Ci piacciono per la loro indipendenza dal potere. Potrebbero fare bene.

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