venerdì 26 aprile 2013

L’imbroglio grillino.


Ristabiliamo un po’ di verità. In questi ultimi due mesi si sono verificati una serie di eventi che messi tutti insieme, uno dopo l’altro, hanno provocato il corto circuito della politica italiana. I risultati inservibili e devastanti delle elezioni di febbraio 2013, l’impossibilità della formazione del nuovo governo, l’elezione del nuovo Capo dello Stato, la crisi economica che morde peggio del morso di un pitbull, la crisi generalizzata dei valori della democrazia e l’emergere di un problema di neofascismo che salda le tifoserie estremistiche del calcio hanno determinato il blocco della vita istituzionale e politica. Di chi la responsabilità? Sarebbe troppo comodo dire che la colpa è genericamente della politica. Non che non sia vero. Sappiamo benissimo che la Casta ha delle responsabilità enormi. Ma dire genericamente che la politica ha la responsabilità del blocco istituzionale è una scappatoia che non ci convince. E allora di chi è la colpa? Andiamo per ordine. Avete osservato i comportamenti di Berlusconi dopo le elezioni? Sempre disponibile con tutti, ottimista, magnanimo, disposto ad accettare un nome Pd sia alla Presidenza della Repubblica, sia alla Presidenza del Consiglio, addirittura con Bersani premier. Come mai? A nostro avviso sta qui tutto il paradosso del post-elezioni. Stranamente l’entrata in scena di Grillo e del suo movimento ha dato fiducia a Berlusconi. Potenzialmente i risultati delle elezioni avrebbero dovuto far letteralmente scappare Berlusconi dall’Italia. Un’intesa fra l’antiberlusconismo grillino e del Pd avrebbero dovuto essere la fine del Cavaliere e la sua conseguente uscita definitiva di scena. Questo era il minimo che si poteva prevedere. Legge contro il conflitto di interesse, ineleggibilità di Berlusconi, giro di vite nel campo legislativo penale con leggi in grado di eliminare prescrizioni strumentali in grado di dare salvacondotti al Cavaliere, leggi contro il falso in bilancio, etc. avrebbero dovuto, a sessanta giorni dalle elezioni, essere state ratificate e rese valide immediatamente. Invece nulla di tutto questo. Ma ciò che è peggio è che il “governissimo” tra Pd e Pdl allontana definitivamente questa prospettiva. Di chi la colpa? Vediamo se siete bravi a indovinare? Colpa dell’ex Pd di Bersani che voleva fare un governo senza il Pdl? No. Colpa della lega nord o di Sel? No. Colpa di Scelta Civica? No. E allora di chi è la colpa? Vi diamo un aiutino, ricordandovi un proverbio che dice tutto : “can che abbaia non morde”. E chi ha abbaiato tanto nelle piazze, nel web 2.0, compiendo addirittura attraversate record dello Stretto a bracciate? E Berlusconi diventò felice.

1 commento:

Giancarlo ha detto...

Lo tsunami, tanto decantato ha prodotto un risultato, il migliore, che si potesse immaginare...per Berlusconi.
Da una possibile debacle per la sua politica e la sua leaderschip si ritrova ad arbitro della nuova politica.
Che dire ? Ho scritto che credo fermamente ad un premio, per loro, da parte di Berlusconi, neanche una brigata corazzata avrebbe fatto meglio dei 100 in Parlamento. Eppure hanno avuto a disposizione la concreta possibiltà di incidere, profondamente, sul bubbone, non lo hanno fatto, lo tsunami si è trasformato in leggero.....ponentino.
Ora ci fanno le prediche suula resistenza e la festività del "5 aprile tradita. Dimentica, ad arte, che i partigiani erano persone con credo politica diverso gli uni dagli altri, che i Costituenti avevano diverse visoni e diverse culture, eppure riuscirono a fare quello che oggi, in tempo di pace, non sono riusciti a fare. Comunque, grazie Grillo ci hai ridato Berlusconi, come fece Bertinotti, e per questo il Paese te ne rende merito.

Support independent publishing: buy this book on Lulu.