lunedì 29 aprile 2013

Pericoli, scemenze e responsabilità.


La piazza adesso sarà contenta. Per una volta che si stava imboccando la strada giusta dei ministri e dei politici che si recavano a piedi in Parlamento ecco che la violenza del linguaggio e della piazza rovina tutto. La Repubblica aveva atteso ben 65 anni per avere i Presidenti delle due Camere, ministri e Segretari di partito muoversi a piedi tra i palazzi della politica senza auto che subito si è costretti a fare marcia indietro e ritornare alle antipaticissime e costose alfette della scorta. Troppi pericoli che qualche altro fanatico segua le gesta del furore omicida dell’attentatore che ha sparato ai due carabinieri. Persino Emma Bonino si è dovuta piegare all'esigenza di dover accettare la scorta. «Quando si tira troppo, la corda si spezza» dice un proverbio e “Io non ci sto” disse Scalfaro in un intervento famoso che ci ricorda il clima dell’attentato. Ebbene, anche noi non ci stiamo con questo clima da caccia alle streghe. Che l’estrema sinistra e i grillini si diano una calmata e abbandonino i toni e il linguaggio di queste ultime settimane. Tanto il governo anti-inciucio contro Berlusconi non lo hanno voluto fare loro, pur avendone avuto la possibilità. Bersani aveva offerto a Grillo e Casaleggio, su un piatto d’argento, il nuovo governo del cambiamento. Ma la premiata Ditta G.&C. ha rifiutato con supponenza, facendosi beffe del povero Bersani in diretta streaming. "Ci sembra di essere a Ballarò" disse il Capogruppo Lombardi a Bersani, con sfrontatezza e arroganza tipiche delle galline inebriate dai vapori della pentola del brodo in cucina. I veri Lor Signori sono diventati soprattutto Grillo e i suoi "deputati Signorsì", perché hanno rifiutato la più grande speranza di cambiamento da 65 anni a questa parte che l'Italia abbia mai avuto. I puri e duri del M5S, gli Ingroia “alla Crozza” e la piazza non hanno fatto nulla per realizzare “il sogno”. Dire adesso che il clima della violenza è una montatura dei Servizi Segreti e creare una pagina Facebook per inneggiare allo sparatore è da scemi. «Chi è causa del suo mal, pianga se stesso».

1 commento:

Giancarlo ha detto...

Diciamolo, sinceramente, Bersani ha tentato tutte le salse, persino quella della discesa umile, l'incontro con la Lombardi lei lo descrive benissimo.
Ha trovato non un muro di articolati ragionamenti, ma un muro di supponenza "talebana".
Oggi gli stessi che gridano all'inciucio sono gli stessi che lo hanno , con il loro atteggiamento, favorito, chissà se i loro elettori sono contenti ? Forse si, quelli che cercano ogni giorno lo scontro antagonista, quelli che l'unica cosa in cui credono è la "rivoluzione". La stessa che predicava Bertinotti.

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