sabato 26 marzo 2005


Giornalismo d’attacco e doppio gioco.

Ormai è tutto chiaro. In un mondo giornalistico com’è quello della carta stampata, puzzolente per mancanza di imparzialità, in cui tutti sono contro tutti e mai sono d’accordo su nulla, il giornale di “sinistra-sinistra” l’Unità, si distingue per essere ancora più di tutti, contro tutti. Non gli basta essere di “sinistra-sinistra”, vuole essere l’unico bastian contrario del mondo mediatico del paese. Nasce così l’esigenza di colpire l’attenzione della gente sparando notizie non controllate come quella veicolata dall’articolo che screditava il padre dell’attuale Presidente della Regione Lazio Storace. E adesso deve scusarsi, perché l’ha fatta grossa. Questi i fatti e passiamo come al solito alle opinioni. Il Presidente berlusconiano della Regione Lazio ha ragione quando afferma che l’Unità ha commesso il peccato più grave che un quotidiano possa commettere: linciare l’avversario mediante articoli falsi che riguardano accuse infondate su familiari ai quali si addebitano colpe per avere commesso crimini infami. C’è qualcosa di più odioso di questo atteggiamento? E il Direttore dell’Unità che fa? Da giornalista scorretto e poco professionale come ha dimostrato di essere, ricatta il Presidente della Regione Lazio dicendo che lui si dimette a condizione che anche l’altro, che ha subito la scorrettezza, si dimetta. Capito che serietà? E che logica? Una persona scorretta viene pescata con le mani nella marmellata e invece di scusarsi con l’avversario, chiede all’altro che anche lui si deve dimettere. Mi ricorda tanto l’automobilista romano che, beccato dal vigile a passare col rosso, cosa fa? Invece di scusarsi e pagare la multa inveisce contro tutti i vigili del mondo e non paga. Bravo Padellaro! Assodato a questo punto che il suo giornale ha pubblicato una notizia falsa, resa nota senza il necessario controllo preventivo, è lecito avere il dubbio che l’abbia fatto altre volte. Anzi. A questo punto vogliamo fare una dietrologia. L’articolo dell’Unità ha fatto harakiri, e si è scoperto il gioco della Redazione di quel quotidiano. Ecco l'ipotesi. Quel giornale è in realtà, indirettamente, il principale sostenitore dello schieramento di centrodestra. I suoi articoli, apparentemente scritti contro il Presidente Berlusconi, mascherano nella sostanza un progetto politico ben chiaro: affossare la credibilità dell’Unione di Prodi così come la vuole il Professore, mediante interventi estremistici apparentemente a favore del centrosinistra. Atteggiamento squallido e cinico. D'altronde, chi fece dimettere il Presidente Prodi dopo due anni dalla vittoria del centrosinistra nel 1998? Bertinotti, l'uomo super della "sinistra-sinistra". Dunque, è un vizietto di coloro che si sentono superiori. Ma quel giornale, non ha niente a che vedere con l’Unità del vecchio PCI. Almeno quei giornalisti di decenni fa erano seri. Questi fanno ridere.

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