L’ex Presidente della Regione Lazio, Francesco Storace, ha assistito Domenica scorsa, nella casa del Presidente del Consiglio, alla partita in tv tra il Milan e l’Inter, per l’accesso alle semifinali della coppa dei campioni di una delle due squadre italiane. Questo il fatto, che adesso analizzeremo brevemente. In cosa consiste la curiosità e quale opinione ci siamo fatti? Semplice. L’ex Governatore del Lazio ha illustrato le scene a cui ha assistito durante la partita insieme a Berlusconi. Si tratta di un vero e proprio spettacolo del Presidente del Consiglio, che lo ha mostrato come un tifoso accesissimo della sua squadra, agitato come non mai, che si è contorto sulla poltrona come un bambino dall’inizio fino alla fine, con una passione per la squadra rossonera che ha fatto meravigliare tanto il navigato ex-Governatore laziale che ne è rimasto profondamente stupito. Dice Storace che “mai e poi mai avrei creduto di vedere Berlusconi come tarantolato esultare per il gol fatto dalla sua squadra all’Inter, eppoi più tardi correre verso la tv e invitare i suoi giocatori a non rimanere in campo per festeggiare la vittoria perché vi era il rischio di disordini in campo”. La nostra opinione è che a essere meravigliati di questo spettacolo da Bar Sport dovrebbero essere soprattutto gli italiani, i quali mentre il loro Presidente del Consiglio si contorce per il tifo, loro sono costretti a contorcersi per stringere la cinghia e trovare qualche decina di euro al giorno per sopravvivere. Invece di impiegare il suo tempo per fatti così superficiali e inutili, il Presidente del Consiglio si impegnasse di più a far navigare meglio la barca del Paese, che fa acqua da tutte le parti. La poca serietà di Berlusconi era già emersa dalle precedenti decisioni politiche, una delle quali ha riguardato la cosiddetta "diminuzione delle tasse". Con questo provvedimento ha preso letteralmente in giro decine di milioni di cittadini. La sfacciataggine di questo Signore ha dell’incredibile. Pensate che tempo fa si paragonò a De Gasperi, autoproclamandosi il De Gasperi della modernità. Sfacciato e presuntuoso, il nostro Silvio nazionale quella volta la fece grossa. Noi non sappiamo se De Gasperi fosse un tifoso di calcio del Merano o del Trento. Sappiamo invece che De Gasperi era l’espressione più autentica di un eccezionale Servitore dello Stato, di quelli autentici, che visse in quasi povertà dedicando tutte le sue energie alla causa degli Italiani. Un raro esempio di dedizione e di altruismo generoso che non ha eguali nella storia patria. Un democristiano doc che fece tanto per l’Italia. Il nostro Presidente del Consiglio, reduce della più rovinosa caduta elettorale della storia d’Italia, di De Gasperi ha una sola cosa: il doppiopetto della giacca. Per il resto, a cominciare dallo stile, sono all’opposto. Tanto Signore l’uno, tanto impostore l’altro, che ha detto che avrebbe diminuito le tasse a tutti gli Italiani quando invece i cedolini mensili dello stipendio dicono esattamente l’opposto. Ecco chi governa il Paese: un individuo che invece di trascorrere il tempo alla formazione del nuovo governo, perde il suo tempo ad assistere a una partita di calcio. Ahi. Poveri noi.
sabato 23 aprile 2005
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